Sciopero metalmeccanici, si lotta per il rinnovo del contratto e un orizzonte meno incerto: il governo batta un colpo

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A Torino la manifestazione delle tute blu è grande e partecipata: almeno 5000 persone, si dice. Scendo in piazza al loro fianco, insieme alle consigliere regionali di Alleanza Verdi Sinistra e altri esponenti locali delle opposizioni. Centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici stanno manifestando nelle principali città industriali del Paese.

Il nodo più profondo è uno: lottare per un mondo in cui la produzione e il lavoro nel settore automotive possano esistere ancora, in cui si possa produrre l'auto del futuro. Un orizzonte incerto, in un presente in cui la corsa al riarmo sembra sostituire l'economia di guerra all'economia reale.

Oggi, però, i metalmeccanici hanno un problema ancora più urgente: il rinnovo del contratto e una controparte – Federmeccanica e Assistal – che, come in molti altri casi, rifiuta di rinunciare a parte del proprio profitto per venire incontro alle rivendicazioni dei lavoratori: più salario, stabilità dei rapporti di lavoro, diritti garantiti per lavoratrici e lavoratori degli appalti, riduzione di orario e più sicurezza sul lavoro. Ai datori forse sembra tanto, a noi il minimo. Ma la mobilitazione degli operai porta in primo piano una questione che in realtà riguarda tantissimi settori del lavoro privato e pubblico.

A fine dicembre 2024, 28 contratti erano ancora in attesa di rinnovo: stiamo parlando del 50,8% dei dipendenti, vale a dire circa 6,6 milioni di persone. Il settore pubblico pesa in particolare: scuola, sanità, amministrazioni locali. In tanti, troppi casi, il nodo è uno: nessuna volontà di adeguare i salari al costo reale della vita, sempre più alto. E così, la Cgil non ha firmato l'ipotesi di rinnovo del contratto della sanità proposta da Aran e dal governo, che contiene un vero ricatto: se volete incrementi salariali decenti, dovrete lavorare più ore. Ancora, oltre i riposi saltati, le ferie non godute, i carichi già drammatici.

A novembre ha scioperato il trasporto pubblico locale per lo stallo nel rinnovo: anche qui mancavano le risorse per coprire gli aumenti contrattuali definiti nella pre-intesa. Per la Pubblica Amministrazione, Cgil e Uil hanno negato la firma anche alla pre-intesa: il recupero salariale che doveva essere in finanziaria non c'è stato.

Nel settore privato, rinnovi chiusi senza recuperare tutto il potere di acquisto perso: il commercio e la logistica; e altri stalli, fra cui il caso delle tute blu, proprio in quei contratti che godono di un meccanismo di adeguamento annuale delle retribuzioni in base all'inflazione. Il settore metalmeccanico è uno di quei settori privati che nel tempo hanno visto aumentare le retribuzioni, per effetto di quel meccanismo contrattuale di "scala mobile" interna.

Il rinnovo del contratto metalmeccanico 2024-2027, che copre un milione e mezzo di lavoratori in Italia, è ancora in discussione, proprio per questo motivo. In particolare, sulla parte economica, Federmeccanica e Assistal non vogliono dare certezze agli aumenti del salario, cancellando la struttura contrattuale dell'ultimo Ccnl del 2021. La trattativa (iniziata il 30 maggio 2024) si è rotta dopo otto incontri il 12 novembre del 2024, quando la controparte ha presentato una "contro-piattaforma", invece di negoziare su quella messa a punto dai sindacati.

Ecco perché lo sciopero di oggi: Federmeccanica deve abbandonare la logica della contrapposizione e il governo, totalmente assente, dovrebbe battere un colpo in tal senso. Il punto è che il governo ha messo a disposizione per i rinnovi contrattuali risorse che sono il 10% in meno di quello che l'inflazione ha sottratto alle tasche dei lavoratori e delle lavoratrici negli ultimi due anni. In un'Italia che ha i salari più bassi fra i Paesi del G20, dove negli ultimi 17 anni è stato perso l'8,7% del potere d'acquisto. Quel governo che ha liquidato il salario minimo legale, difendendo ipocritamente la centralità della contrattazione collettiva. Che ne è della contrattazione senza risorse per i rinnovi? Senza aumenti di salario che permettano alle persone di vivere dignitosamente?

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