
Sequestro Aldo Moro, l'avvocato dei parenti degli uomini della scorta: "Verificare intercettazione Azzolini"

Ieri alle 09:21 AM
Da Alessandria a Roma. La confessione di Lauro Azzolini, presente durante la sparatoria alla Cascina Spiotta (5 giugno 1975, Alessandria), aprirà un nuovo capitolo sul sequestro di Aldo Moro (16 marzo 1978)? Oggi nel 47° anniversario del sequestro del presidente della Dc e dell’uccisione degli uomini della scorta (tre poliziotti e due carabinieri, ndr) Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino, Valter Biscotti, legale dei familiari dei caduti chiede “ai magistrati di Procura di Roma di effettuare verifiche su una intercettazione del marzo del 2023 e citata in un rapporto del Ros in cui l'ex brigatista Lauro Azzolini fa riferimento a ‘altro soggetto’ presente a via Fani quel giorno e mai indagato per quei fatti”.
Azzolini, 81 anni, è a processo con Renato Curcio e Mario Moretti, capi storici dell'organizzazione, per lo scontro a fuoco che avvenne con i carabinieri. I brigatisti si erano nascosti lì dopo aver sequestrato l'imprenditore del vino Vittorio Vallarino Gancia. Morirono la brigatista Mara Cagol, moglie di Curicio, e l’appuntato Giovanni D'Alfonso. Un altro militare rimase gravemente ferito.
“Mi chiedo che fine abbia fatto l'inchiesta della giornalista Simona Zecchi (leggi l’articolo sul FattoQuotidiano) con la quale ha segnalato una intercettazione tra Azzolini e un'altra persona – afferma il penalista – dove dice chiaramente che in via Fani c’era anche un altro soggetto mai indagato. I pm di piazzale Clodio in primo luogo verifichino se sia davvero Azzolini il soggetto intercettato. Dopodiché visto l'ex brigatista, che a distanza di 50 anni si dichiara ‘sofferente’ per le sue azioni del passato, mi domando se non sia il caso che gli inquirenti lo convochino per ascoltarlo al fine di aprire una nuova indagine sulla possibile presenza di altri killer in via Fani, mai individuati”.
"È stato Moroni… a dire… ma dopo mi ha tirato, ha fatto così (incomprensibile) quello che là stava scappando (…)". E poi ancora: "I compagni GALLO e FIORE a un certo punto si inceppano… si inceppano… non c'avevano le pistole… le pistole. MORUCCI cazzo… che era uno che sapeva usarlo… quando ha visto i compagni a terra ha cominciato a spazzolare anche dalle altre parti". Questa intercettazione, presente in una informativa del Ros di Torino, è proprio agli atti dell’inchiesta che ha portato al processo per la sparatoria alla Cascina Spiotta. Per gli inquirenti, Azzolini si riferiva proprio a via Fani.
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