Smart #5, il suv elettrico dei due mondi. Design tedesco e produzione cinese – FOTO

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C’era una volta la smart. Che era "furba", come dice il nome, soprattutto perché era piccola. Anzi: piccolissima, tanto che si poteva parcheggiare quasi ovunque e non caso Roma era diventata la città in cui ne circolavano di più. La prima la ForTwo misurava appena 2,5 metri di lunghezza, che adesso non raggiungono nemmeno il passo della nuova #5 da 200 km/h di velocità massima, il terzo modello europeo della gamma della joint venture paritetica tra la tedesca Mercedes-Benz e la cinese Geely.

"Smart è qui per restare: i clienti europei beneficiano di una versatilità ancora maggiore con questo nuovo Suv di dimensioni medie", assicura Dirk Adelmann, il Ceo della fililae europea.

Con i suoi 4.695 millimetri, l’inedita elettrica è la smart di serie più grande mai sviluppata (tra 2.200 e 2.370 kg a vuoto), tra l’altro – almeno nelle sue quattro varianti più "esclusive" Pro+, Premium, Pulse e Summit Edition – su un’architettura a 800 Volt che consente prestazioni in ricarica che altri costruttori premium non offrono ancora: in condizioni ottimali, la batteria al litio, nichel, manganese e cobalto (NCM) da 100 kWh si può rifornire tra il 10 e l’80% in soli 18 minuti.

Nel ciclo misto di omologazione Wltp la percorrenza dichiarata è di 590 chilometri (versione Pro+ e Premium da 363 Cv). Il solo entry level Pro monta la batteria da 76 kWh (465 chilometri di autonomia) con soluzione LFP (litio ferro fosfato) per tenere più basso il prezzo d’ingresso, comunque con 340 Cv di potenza e 373 Nm di coppia.

Anche se il marchio è indissolubilmente legato all’ambiente metropolitano, l’inedito Suv offre ai clienti smart (vecchi e nuovi) anche la possibilità di affrontare il fuoristrada, seppur non troppo impegnativo (tra 16 e oltre 19 centimetri di altezza libera da terra). Le declinazioni Pulse e Summit Edition (fino a 540 km di autonomia) a trazione integrale da 587 Cv e 643 Nm sono equipaggiate con le modalità di guida per l’offrorad (adaptive, sand, snow, mud, rock) e sono annunciate con uno spunto da 0 a 100 km/h inferiore ai 5 secondi (4,9 per la precisione).

Spaziosa e modulare, la #5 dispone di 34 vani portaoggetti all’interno dell’abitacolo, di un vano illuminato anteriore da 72 litri e di uno posteriore che, sfruttato al massimo abbattendo anche i sedili, arriva a 1.530.

La "superficie digitale" in pollici è impressionante: head-up display con realtà aumentata da 26.5, schermi centrale e per il passeggero anteriore da 13 ciascuno e quadro strumenti per il guidatore da 10.25 per non parlare del dispositivo di controllo vocale supportato dall’intelligenza artificiale.

Anche sul fronte della sicurezza e dell’assistenza alla guida, il Suv dal design tedesco di produzione cinese ha molto da offrire. Le soluzioni ADAS sono state promesse ulteriormente migliorate rispetto alla #1 e alla #3 grazie a funzioni ottimizzate come il Pilot Assist e Adaptive Cruise Control con Stop & Go e Highway Assist. Smart ha garantito un "approccio meticoloso" assicurando "che ogni veicolo sia ben adattato alle strade europee e alle aspettative dei clienti". Clienti che devono essere pronti a sborsare quasi 48.000 euro per la versione d’accesso, la Pro, e fino a 59.200 per il top di gamma, la Summit Edition.

Alla domanda su una possibile smart #2, il 48enne Ceo è diplomatico: "Sono cautamente ottimista che vedremo un’estensione della gamma in futuro. Io spero di poter offrire di nuovo anche una due posti: la decisione verrà presa entro l’anno".

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