"Tra i giornalisti, la differenza si nota tra quelli che si sdraiano e chi invece punta a mantenere una certa rispettabilità": parla Bruno Vespa

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“A me Berlusconi manca molto, perché con gli anni si era poi creato anche un rapporto personale”, racconta Bruno Vespa in un’intervista al quotidiano Libero ribadendo anche post mortem l’amore per il cavaliere che ha molte volte “intervistato”. L’ex premier era ospite nelle sue trasmissioni e presenziava alle presentazioni dei suoi libri: “Negli ultimi anni Berlusconi mi aveva ripetutamente chiesto di passare a Mediaset. Io però gli ho sempre risposto che finché avessi lavorato bene in Rai non me ne sarei andato. Per il resto Berlusconi è insostituibile tant’è vero che Antonio Tajani ha scelto di fare il segretario e non il presidente perché la presidenza di Forza Italia è morta con Berlusconi. C’è un segretario molto aperto che vuole occupare lo spazio che c’è tra la Schlein e la Meloni e va bene così”, ha spiegato il conduttore e ideatore di “Porta a Porta“.

Trasmissione che conduce da trent’anni, definita di molti come la “terza camera del Parlamento“. Vespa è considerato vicino al governo Meloni e in generale viene accusato di essere troppo filogovernativo: “Porta a Porta è una trasmissione sicuramente istituzionale. Non siamo mai stati antigovernativi. Abbiamo dato sempre la parola a tutti quanti. Siamo sempre stati corretti e sulla lunga distanza questo paga. Penso a un’espressione divertente con la quale mi definì Giuliano Ferrara: ‘equivicino’. Io di natura sono un moderato. Non l’ho mai nascosto. L’importante è rispettare gli altri. La forza di Porta a Porta nasce dal fatto che negli anni nessuno può dire di essere stato imbrogliato o travisato. Lo stesso vale per i libri”.

Il padrone di casa dei talk show di Rai1 nella sua lunga carriera qualcosa rivedrebbe: “Non direi più che la Dc era il mio editore di riferimento, anche se era l’assoluta verità. Come il Psi lo era per la seconda rete e il Pci per la terza. Era vero ma… non si poteva dire. Che poi in Rai le nomine sono state sempre fatte dal partito di maggioranza relativa perché lo prevede la legge. L’importante è che la politica operi con dignità. Tra i giornalisti, la differenza si nota tra quelli che si sdraiano e chi invece punta a mantenere una certa rispettabilità”. Ma Vespa è fiero “tutto sommato di essere ancora qui, perché all’inizio c’è stato chi ha provato a chiudere la trasmissione”. E non ci è riuscito.

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