Dossena dopo Ascoli-SPAL 1-1: "Bravi a reagire e rimanere in partita. Vorrei tornare al 433"
12/20/2024 04:24 PM
L’1-1 di Ascoli è tutto sommato un risultato positivo per mister Andrea Dossena, soprattutto perché è arrivato dopo una situazione di svantaggio immediato. Nel post partita della sala stampa dello stadio “Del Duca” l’allenatore biancazzurro è parso fiducioso e determinato per il lavoro durante la sosta e il prosieguo di un campionato ancora problematico, ma che la SPAL ha tempo per raddrizzare.
LA PARTITA – “Qualche occasione in più l'Ascoli l'ha avuta con qualche traversone e qualche palla messa dentro dal fondo. Noi veniamo da un momento sicuramente non positivo, per cui tornare da Ascoli con un punto ci fa guardare il bicchiere mezzo pieno. Siamo stati bravi a reagire subito, a voler portare a casa punti e a rimanere in partita fino alla fine, in un campo come quello di stasera su cui poteva accadere di tutto. Sicuramente dobbiamo migliorare qualcosa a livello di peso specifico davanti, mentre l'Ascoli dal mio punto di vista ha proprio lì il reparto migliore, nonostante mancasse Corazza che è il pezzo da novanta. I giocatori entrati però sono fior fiore per la categoria: spero che la mia squadra diventi un po' più incisiva perché costruiamo, abbiamo sviluppato anche meglio dell'avversario da dietro, però arriviamo sulla trequarti e siamo poco concreti, è in quella parte di campo che dobbiamo fare passi avanti“.
ATTEGGIAMENTO – “La SPAL non si è risparmiata e non ha avuto paura, anzi, ho cercato di spingere i ragazzi più in alto possibile per far arrivare palloni sporchi sulla trequarti e sugli esterni. Forse ci siamo abbassati per bravura dell'Ascoli piuttosto che per nostra volontà, anche perché abbiamo già visto la settimana scorsa a Gubbio che non siamo una squadra costruita per fare quel tipo di gioco lì, di attesa e contenimento. Dobbiamo cercare di pressare alto, offendere e tenere più possibile il pallone, poi c'è anche l'avversario che ti condiziona la partita“.
TATTICA – “Il gol preso ancora una volta da calcio d'angolo arriva su una deviazione nostra in cui D'Orazio ha praticamente fatto involontariamente l'assist al loro attaccante. Negli ultimi minuti poi però loro hanno battuto diversi calci d'angolo e non ho avuto la sensazione di poter prendere gol. L'approccio non è stato malvagio da parte nostra: abbiamo concesso un corner stupidamente ed è venuto fuori il gol. Poi, ripeto, siamo stati bravi secondo me a stare dentro, provare a fare le nostre giocate, ho cambiato da 352 a 433 che secondo me, nonostante l’uscita di un difensore rischi di esporre il nostro tallone d'Achille – ovvero i gol subiti – è il modulo che rispetta le prerogative con cui è stata costruita questa squadra. Per giocare a calcio e non per subire. Se ci abbassiamo e andiamo nella nostra area, come successo con Carpi, Gubbio, Rimini e tutte quelle partite in cui abbiamo sofferto, facciamo fatica: dobbiamo tenere gli avversari il più lontano possibile e per farlo o hai la palla tu o li vai a prendere nella loro area, per esasperare la cosa. E per me la giusta direzione da intraprendere da qui fino a maggio è che non si può non prescindere dal non giocare a calcio“.
433 – “Ora abbiamo qualche giorno di riposo, recupereremo qualche giocatore, vedremo cosa porterà il mercato, ma nella mia testa c'è il ritorno a quel modulo lì che ci permette di essere più offensivi e di spostare il baricentro della squadra trenta metri più avanti“.
EL KADDOURI – “El Kaddouri l'ho preferito a Buchel e Radrezza perché non ha più il passo per stare mezzala, però vede calcio e stando davanti alla difesa può darci una mano per quei palloni sporchi dove c'è apprensione e la pressione dell'avversario in cui lui con una giocata e uno sguardo d'anticipo può risolvere la situazione“.
BOCCIA – “Boccia ha esordito tra i professionisti ed è entrato bene. Si è impegnato, ha corso, ci serve dinamismo perché il centrocampo senza dinamismo non può portare pressione alla squadra avversaria ed ecco perché ho scelto di inserirlo“.