
Qualche appunto tecnico-tattico su SPAL-Ternana 0-3

03/18/2025 09:34 AM
La Ternana si impone per 3-0 al Paolo Mazza, punendo la SPAL oltre i propri demeriti. La squadra di Abate, in lotta con la Virtus Entella per la testa del girone B, si è dimostrata un collettivo di livello assoluto, con una padronanza della gestione della palla di categoria superiore, quindi decisamente un ostacolo troppo complicato per gli uomini di Baldini.
Per la partita contro gli umbri il tecnico della SPAL conferma modulo (352) e uomini scesi in campo contro la Pianese al netto degli squalificati Galeotti e Parigini: in porta fa il suo esordio stagionale Meneghetti, confermata la linea difensiva a tre con Bruscagin, Nador e Fiordaliso, a centrocampo gli esterni sono Iglio e il rientrante Mignanelli, con Radrezza, Paghera e Zammarini in mezzo, Molina confermato riferimento offensivo con D’Orazio a supporto.
La partenza della SPAL è complessa, perché dopo poco più di due minuti un calcio di punizione perfetto di Cicerelli sblocca la partita e costringe i biancoazzurri alla solita partenza con handicap. Nei primi quindici minuti la SPAL soffre tremendamente in fase di non possesso: la prima pressione viene mossa da Molina e D’Orazio, con l’immediato sostegno di Paghera e Zammarini, ma la Ternana è brava a superare questa prima linea e trovare con costanza uomini liberi alle spalle degli interni spallini. Corradini e soprattutto Cicerelli sfruttano bene questi spazi, accelerando in campo aperto e costringendo la difesa di Baldini ad affannosi recuperi. Sulle corsie esterne, se la Ternana impegna meno la catena sinistra (Mignanelli-Fiordaliso), spinge molto su quella destra e Iglio e Bruscagin impiegano una ventina di minuti prima di prendere le giuste distanze e iniziare ad arginare in anticipo le offensive dell’ex calciatore della Salernitana. Sulle costruzioni su palla lunga degli umbri invece la difesa spallina si disimpegna bene e senza particolari affanni.
In fase di possesso gli uomini di Baldini hanno sofferto nei primi trenta minuti di gioco, quando sui recuperi palla della linea difensiva si sono cercate delle verticalizzazioni rapide che sono spesso risultate imprecise, riconsegnando di fatto il pallone agli avversari. Sul finire del primo tempo, grazie a una migliore precisione nei passaggi (in particolar modo su Molina), la SPAL è riuscita a gestire diverse seconde palle all’altezza dei trenta metri, consentendo alle catene esterne di andare sul fondo e mettere in area diversi cross. Sono stati così guadagnati diversi calci d’angolo che hanno permesso di creare tre nitide occasioni da rete (con Mignanelli, Molina e Fiordaliso). Il gioco è transitato come al solito da Radrezza, puntuale in costruzione e abbastanza preciso nei cambi di gioco, con D’Orazio che quando si è abbassato sulla linea mediana a causa dell’infortunio di Paghera non è riuscito a garantire la medesima qualità. Il baricentro alto ha consentito alla SPAL di mantenere il possesso palla e una certa pressione sulla difesa rossoverde.
In avvio di secondo tempo la SPAL ha ulteriormente alzato la propria pressione, rendendosi pericolosa con Zammarini pochi secondi dopo l’avvio della frazione. L’ingresso di Haoudi ha aumentato il tasso tecnico, ma allo stesso tempo ha rallentato lo sviluppo del gioco, dando modo alla Ternana di riposizionarsi in diverse circostanze. Il gol del raddoppio di Cianci su sviluppo di calcio d’angolo, bravo a divincolarsi dalla marcatura di Molina, segna la fine di una lunga parentesi nella quale la squadra di Baldini era riuscita a mantenere il controllo del gioco e rendersi pericolosa.
Cosa ha funzionato:
La capacità di adattarsi e prendere le misure alla Ternana dopo il vantaggio immediato è senza dubbio una nota positiva: il rischio di non leggere bene la chiave tattica proposta da Abate negli sviluppi palla a terra avrebbe potuto vedere la partita chiusa dopo pochi minuti;
Le cinque occasioni da rete create dalla SPAL nel corso della gara sono da accogliere positivamente, sia perché queste sono state create in situazioni differenti (inserimenti, colpi di testa, conclusioni dalla distanza), sia perché hanno coinvolto giocatori diversi.
Cosa non ha funzionato:
Il passivo, ancora una volta pesante sebbene troppo severo per quanto visto in campo, ribadisce che non è un modulo a garantire solidità o efficacia sul risultato finale. La prestazione difensiva della SPAL non è stata di per sé negativa e ad eccezione della terza rete (nella quale Haoudi avrebbe potuto spazzare in tribuna anziché cercare di gestire palla in una situazione non agevole), nelle altre due sono forse più i meriti dei giocatori umbri che gli errori spallini. Sul primo gol, ci può stare perdere la palla in uscita e commettere fallo per evitare un pericolo maggiore, ma è poi bravo Cicerelli a metterla all’angolino, mentre sul raddoppio è stato bravo Cianci a liberarsi della marcatura di Molina.
Il centrocampo ha fornito una prestazione a due facce: se Radrezza si conferma una nota positiva con il nuovo corso tecnico, riuscendo a garantire presenza e una buona qualità, gli altri interpreti non sono stati in grado di incidere positivamente negli sviluppi offensivi. D’Orazio è sembrato frettoloso nelle giocate e quindi impreciso, Zammarini in fase offensiva non riesce ad essere determinante e spesso, seppure da buona posizione, tocca la palla anziché calciarla, e Haoudi alterna giocate di alto livello (come il tiro all’incrocio), con altre eccessivamente lente o superficiali.
I cambi non hanno inciso, specie in attacco. Rao, entrato quasi subito per l’infortunato Paghera, è stato impalpabile nel sostegno a Molina e quando mosso sulla corsia esterna è stato facilmente annullato da Casasola. Spini, purtroppo, si perde troppo spesso in rientri o giocate fini a se stesse, sbagliando anche diversi appoggi semplici.
Che la partita fosse proibitiva era chiaro, così come l’oggettiva difficoltà di fare punti, ma la speranza che la sensazione di acqua alla gola portasse la squadra di Baldini a fare il colpaccio era presente. Sebbene la prestazione, tra alti e bassi, abbia lasciato qualche nota positiva, la classifica continua a urlare la necessità di fare punti, ovunque ed in qualsiasi modo, perché le partite a disposizione sono sempre meno. Per fortuna che le squadre dietro hanno rallentato, a eccezione della Lucchese.
Domenica 23 marzo la SPAL sarà ospite del Pineto, sesta forza del campionato, e ancora una volta una realtà che dimostra come, con budget ridotti, le idee possano fare la differenza. Per la gara in Abruzzo Baldini (che dovrà fare a meno dello squalificato Bruscagin e verosimilmente dell’infortunato Paghera), dovrà essere bravo a lavorare forte sul gruppo, tirarlo a lucido e convincerlo di poter portare via la piena posta, perché in una situazione tanto complessa l’unica cosa che alla fine conta sono i punti.
— Andrea Coletta, 41 anni, è allenatore UEFA B dal 2013 e negli ultimi anni ha lavorato come direttore tecnico in ambito dilettantistico.