Il Napoli sarà anche all'inizio di un nuovo progetto, ma non può esimersi da crederci
Oggi alle 01:30 AM
In questo inizio di anno nuovo è come se si respirasse un'aria diversa in campionato. Lo sa bene il Napoli, consapevole che qualcosa di importante potrebbe nascere in questi mesi, già a partire da domenica contro il Verona. L’idea non è tanto vendicare la figura barbina rimediata all’esordio, anche se la scoppola rimediata al Bentegodi fece clamore ben oltre il 3-0 finale. Conte intende dare una svolta reale, dimostrando di aver preparato i suoi ad affrontare il trittico che seguirà l’impegno con gli scaligeri: in ordine di apparizione, Atalanta, Juve e Roma. A quel punto si potranno veramente delineare le velleità in chiave scudetto degli azzurri. Ed eventualmente dar vita a un nuovo ciclo vincente.
Così c'è rinnovata fiducia all'ombra del Vesuvio, al netto dei rumors di mercato. Forse perché i partenopei stanno vivendo un'evidente evoluzione sul piano del gioco, soprattutto se compariamo le prestazioni delle ultime settimane con quelle nella prima parte di stagione. Dove c'era sì grande efficienza difensiva. Ma in termini di sviluppi offensivi appariva ancora irrisolta. Talvolta addirittura inconcludente. Il concetto è chiaro: il dna del calcio proposto dall'Uomo del Salento si muove nel solco della fluidità e nel gioco di posizione. Arricchito però da robuste dosi di pragmatismo. Insomma, equilibrio e riduzione del rischio restano i punti cardine del Napoli attuale.
Legittimo immaginare un Napoli dominante
Nel frattempo, in vista del match di domenica sera, pare che Kvaratskhelia, Olivera e Politano abbiano recuperato e possano rientrare nella lista dei convocati. La loro assenza, a vario titolo, ha evidenziato la gestione delle energie attraverso il turnover. Del resto, un allenatore di successo è capace di integrare i "soliti noti", coinvolgendo altri profili. Evitando che le assenze dei titolarissimi (o presunti tali) si trasformino in un ingombrante fardello, tale da schiacciare chi non è abituato alle pressioni di una piazza come Napoli. La strategia di Conte, dunque, passa per allargare progressivamente le rotazioni, e non puntare sempre sugli stessi undici. Senza tuttavia stravolgere l'identità della squadra.
In definitiva, la fine del 2024 ha portato anche questa grande aspettativa nel cuore e nella testa dei tifosi. Ovviamente, il percorso del girone di ritorno traccerà traiettorie sconosciute. E scriverà nuove storie. Nel frattempo gli azzurri, a fronte di una classifica che resta incompiuta, causa rinvii vari e assortiti, non possono più nascondersi. Anzi, sembrano voler legittimare la loro candidatura per traguardi maggiormente ambiziosi rispetto alla mera qualificazione alla prossima Champions. Consci di poter colmare il gap con l'Inter grazie alle intuizioni di un top coach iconico del calibro di Conte. Ormai pienamente consapevole che il materiale a sua disposizione gli consenta di proporre un certo tipo di filosofia. Concetti che stanno trasformando il gruppo, dando vita a una netta inversione di rotta. Un processo tecnico-tattico che oggi porta il Napoli, comunque solido in entrambe le fasi, a coprire gli spazi sotto la linea della palla, presidiando adeguatamente ogni zona di campo. Ed al contempo, ambire a governare il possesso, ricercando il controllo del ritmo e dei flussi.
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