Kvaratskhelia in un limbo: l'amore finisce, rimane l'amarezza
Oggi alle 02:39 AM
Sembra che Kvaratskhelia andrà via non come era arrivato. Si sapeva poco o nulla di lui quando sbarcò all'ombra del Vesuvio, destinato a ereditare il posto di Insigne. Anche lui convinto a lasciare Napoli da una vagonata di milioni. Unica differenza, il conio seduttore: dollari per il folletto di Frattamaggiore. Euro a rimpinguare il conto corrente del georgiano. Altro che trattativa segreta, le parole di Conte nella consueta conferenza stampa alla vigilia del match col Verona hanno scoperchiato fragorosamente una situazione sostanzialmente irrisolta. Per cui il numero 77, invece di andarsene carico di ringraziamenti, lascerà la città con una doppia sgradevole etichetta appiccicatagli addosso da una parte consistente dei suoi (ex) tifosi: quella di ingrato e mercenario, come se in mezzo non ci fosse stato niente di bello da ricordare.
In questo scenario, l'atteggiamento assunto dall'Uomo del Salento – risoluto e mai ondivago nell'affrontare con chiarezza il problema – ne hanno rafforzato la leadership, all'interno dello spogliatoio, nonché nell'ambiente partenopeo. Tutti sono consapevoli che l'allenatore, al di là del ruolo "istituzionale", si sia speso per fare da garante tecnico nei confronti del giocatore, convincendolo a desistere dai mal di pancia estivi con la forza di un progetto ambizioso.
Sordo ai richiami del cuore
Ovviamente, il mancato adeguamento del contratto di Kvara da parte della società, inizialmente sorda alle istanze della controparte, forte di un vincolo pluriennale liberamente sottoscritto a cifre inadeguate per il valore espresso dall'esterno dopo i suoi esordi in Serie A, sta legittimando il ritorno in auge di una minoranza critica. Insomma, nei confronti del presidente si rafforza la nomea di Arpagone, che ha evitato di percorrere la strada economicamente più onerosa, cioè quella di un sostanzioso aumento dello stipendio, immediatamente dopo la conquista dello scudetto. Per cui adesso, perderlo a gennaio, è una sorta di penitenza meritata per averne goduto, remunerando de facto per due anni un top player (o presunto tale…) alla stregua di un giocatorino.
Bisogna pure considerare come ne esce da questa storiaccia di mercato Kvaratskhelia. A livello di immagine il suo consenso tra i napoletani s'è letteralmente sgretolato. Certo, il Psg lo ricoprirà di petrodollari, però il prezzo da pagare si tramuta inesorabilmente in una nomea da egoista, non completamente campata in aria tra l’altro. Uno che per soldi mette sé stesso davanti agli interessi della squadra, abbandonandola nel momento decisivo della stagione.
Kvaratskhelia come Schettino
A questo punto, lecito porre una domanda che ha dell'assurdo: cosa succederebbe se al termine della deadline del mercato invernale i parigini non dovessero gratificare le richieste del Napoli, facendo quindi collassare l'affare? Paradossalmente, Kvara è finito in un limbo. Per cui rimane l'unico cha sta mettendo davvero in gioco la propria credibilità. Perché negli ultimi tre giorni la tifoseria s'è spaccata in due; nonostante dalla parte della presidenza si sia comunque schierata la maggioranza. Convinta dalla bontà di un metodo gestionale trasparente, sempre improntato al rispetto dei contratti. Persuadere questa massa compatta di provare a ignorare il fatto che Kvaradona volesse abbandonare la nave come uno Schettino qualsiasi oltrepassa il limite della loro immaginazione.
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