Lobotka, l'aneddoto del suo primo allenatore: "Ecco cosa abbiamo comprato con i soldi della sua cessione"

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Il portale slovacco Sport24.sk ha scavato nel passato di Stanislav Lobotka, oggi colonna del Napoli, per raccontare un aneddoto incredibile 

Attraverso le parole del suo primo allenatore, Jozef Kyjac, e del manager del club, emerge il ritratto di un bambino che, con il pallone tra i piedi, sognava già in grande. La sua storia parte da lontano, da un villaggio della Slovacchia dove il talento si faceva strada tra i più grandi, senza paura.

Lobotka ha iniziato a dare i primi calci al pallone appena entrato in prima elementare, nel 2001. Sotto gli occhi attenti di Jozef Kyjac e Peter Bac, ha gettato le basi per una carriera che oggi fa brillare gli occhi dei tifosi partenopei. Non era un percorso semplice: in un piccolo villaggio slovacco, senza squadre giovanili separate, il piccolo Stanislav si trovava a competere con ragazzi ben più grandi.

Stanislav Lobotka carriera: i primi passi nel calcio slovacco

Immaginate un campetto di periferia, con l'erba un po' spelacchiata e un gruppo di ragazzini di tutte le età che corrono dietro a un pallone. È qui che Stanislav Lobotka ha mosso i suoi primi passi, nel 2001, entrando nel club locale come matricola delle elementari. Jozef Kyjac, il suo primo allenatore, lo ricorda ancora con un sorriso:

"Fin dall'inizio, ha dovuto affermarsi tra i più grandi. Nel nostro villaggio non c'erano squadre divise per età: dalle matricole agli ottavi anni, giocavano tutti insieme. Eravamo felici se riuscivamo a mettere in piedi un undici titolare con qualche riserva".

Ma Lobotka non era uno che si perdeva nella mischia.

"Sapevamo fin dal primo momento che era speciale. Non si tirava mai indietro, aveva un talento fuori dal comune".

In quel contesto semplice, quasi da film, il piccolo Stanislav mostrava già il controllo di palla e la visione di gioco che oggi lo rendono un pilastro del Napoli di Conte. Era il classico "scugnizzo" slovacco, un ragazzino che correva con il pallone come fosse un'estensione del suo corpo, sognando un futuro da capogiro che, passo dopo passo, si sarebbe realizzato.

Lobotka le origini: dal trasferimento al tosaerba, una storia vera

Arriviamo al momento del salto: dopo alcune esperienze in prestito, Lobotka viene ceduto definitivamente in età adolescenziale, un passaggio che segna l'inizio della sua scalata. Ma qui entra in gioco un retroscena curioso, raccontato da Jozef Kyjac con un pizzico di ironia:

"Dopo il trasferimento di Stan, nella nostra zona si è diffuso un equivoco. Dicevano che avevamo fatto il colpaccio, che ci eravamo riempiti le tasche. La verità? L'unico denaro che abbiamo visto è stato quando si è trasferito ufficialmente: circa 4 mila euro. Ci abbiamo aggiunto 2 mila nostri e abbiamo comprato un nuovo tosaerba!”.

Altro che milioni: la cessione di Lobotka, che oggi vale oro per il Napoli, ha fruttato al suo primo club un tosaerba per tenere in ordine il campo. Una storia che sa di calcio d'altri tempi, quando i sogni si costruivano con poco e il talento bastava a fare la differenza. Da lì, Stanislav ha spiccato il volo: AS Trenčín, Nordsjælland, Celta Vigo e infine il Napoli nel 2020, dove è diventato un perno insostituibile.

Last Updated on 17 Mar 2025 – 22:30 by Claudio Mancini

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