Niente storie, il Napoli ha dominato la Fiorentina col fiuto di Conte
Ieri alle 03:45 AM
C'è ben altro che una squadra brutta, sporca e cattiva nel Napoli attuale. Per cui l'immagine veicolata da una parte della critica sembra sostanzialmente poco veritiera. E non spiega affatto i motivi per cui, pur in attesa dei recuperi che rendano poi veritiera la classifica, possa comunque considerarsi a pieno titolo legittimati a rincorrere lo scudetto.
Per alcuni però continua ad essere difficile riconoscere la sensazione di assoluto dominio veicolata dagli azzurri al cospetto della Fiorentina. Posto che l'equilibrio difensivo rimane l'architrave dei partenopei, la versione con Spinazzola polivalente esterno, in grado di farsi valere senza distinzione di rendimento in entrambe le fasi, e Olivera dentro al campo, manco fosse un trequartista aggiunto, appare quella di un gruppo consapevole di quanto sia forte. Nonché voglioso di imporsi col palleggio, e non solo attraverso la solidità sotto la linea della palla.
Le rotazioni esaltano il Napoli
Proprio la catena mancina è stata costruita in armonia da Conte, per irretire Palladino e costringerlo ad adattarsi a questa mossa magari azzardata. In ogni caso assai seduttiva, perché capace di inclinare il piano gara verso la strategia predisposta dall'Uomo del Salento.
Ammirevole il gioco in coppia sulla sinistra: Olivera nominalmente schierato da terzino, nella realtà dei fatti stringeva talmente tanto la posizione, muovendosi tra le linee alla stregua di una mezzala, da procurare un cortocircuito cognitivo nella Viola. L'uruguagio infatti è stato colui che ha costretto Adli ad alzarsi tantissimo per cercare di leggere una rotazione difficile da disinnescare. In quanto obbediva ad un trigger preparato a tavolino dall'allenatore azzurro, interessato ad attaccare in virtù di un'occupazione meno predefinita dello spazio. Visto che McTominay, già abituato ad agire nel corridoio intermedio, sorprendeva in maniera costante i gigliati andando a prendersi la zona alle spalle della mediana di casa, lasciato vacante dalla pressione iperoffensiva del centrocampista francese.
Intuizioni tatticamente perfette
Al netto di qualsiasi discorso sui moduli, evidente l'intenzione del tecnico salentino: invertire le direzioni della fase d'attacco, per complicare oltremodo la fase difensiva alla Fiorentina, cercando al contempo di sfruttare la versione migliore di Neres. E' risaputo che il Napoli ha uno sviluppo asimmetrico, ovvero preferisce sovraccaricare il lato destro, avvalendosi di giocatori come Di Lorenzo e Politano, che garantiscono l'ampiezza, stazionando ad altezze diverse, e coprendosi reciprocamente. Insomma, a differenza di altre occasioni, al "Franchi" gli azzurri hanno ribaltato la tradizionale rotazione laterale, con la costruzione del triangolo che vede coinvolto terzino, esterno e mezzala di parte.
Nulla di scontato, visto che finora Spinazzola non aveva mai provato da esterno altro. Un progetto tattico, quindi, che ha trovato la sua piena realizzazione coinvolgendo proprio l'ex Roma, encomiabile per l'atteggiamento virtuoso. Che passa da fare l'ala a rientrare tantissimo, scalando per coprire lo spazio alle sue spalle e assorbire gli inserimenti lungolinea di Dodo, mentre Olivera e McT spadroneggiavano nella trequarti altrui. Ecco perché Conte è un allenatore speciale. E la trasferta di Firenze l'ennesima occasione per dimostrare quanto possano essere decisive nell'economia di un intero campionato certe intuizioni da Top Coach…
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