Dellavalle in crescita, il prestito al Modena gli sta facendo bene
Ieri alle 09:30 AM
Ceduto in estate agli emiliani, il difensore classe 2004 sta rispettando le aspettative mettendo insieme buone prestazioni
Tra il derby e il Monza, il Torino può contare su due settimane di riposo per potersi preparare al meglio con l’obiettivo di ritrovare la vittoria. In attesa che riprendano gli allenamenti al Filadelfia, è bene al momento fare un punto su quelli che sono i giocatori sotto contratto con il club granata ma attualmente in prestito. Tanti stanno deludendo, mentre alcuni spiccano in positivo: tra questi, oltre a Pellegri, c’è sicuramente anche Alessandro Dellavalle. Il difensore classe 2004, passato al Modena in estate, sta guadagnando sempre più credito, rendendo molto bene anche in Serie B.
La crescita di Dellavalle
Capitano della Primavera per un paio di stagioni, all’inizio dello scorso luglio Dellavalle ha compiuto il salto definitivo verso la prima squadra. Vanoli lo ha voluto visionare sin da subito da vicino, portandolo con sé nei vari ritiri tra Pinzolo e Francia. Il difensore ha anche iniziato la stagione di gare ufficiali in maglia granata, scendendo in campo contro il Cosenza e rimanendo invece in panchina contro Milan e Atalanta. Negli ultimi giorni di mercato, invece, con gli arrivi di Walukiewicz e Maripan, il tecnico ex Venezia ha immaginato che sarebbe stato “chiuso” nelle gerarchie, preferendo così mandarlo in prestito per una stagione, immaginando per lui una sorta di percorso in stile Buongiorno. Questa scelta, al momento, sì è rivelata la migliore per il centrale torinese. Nonostante una partenza a rilento, infatti, Dellavalle ha subito convinto in casa Modena, conquistando un posto da titolare alla 6ª giornata e – di fatto – non uscendo più dal campo. Bisoli lo ha sempre schierato dal 1′ senza mai metterlo in dubbio, e lo stesso ha anche fatto Mandelli dopo l’esonero del tecnico 57enne. Un attestato di stima importante per un ragazzo che sta dimostrando di poter reggere i ritmi della B. Chissà, a questo punto, che l’anno prossimo non possa già giocarsi un posto “tra i grandi” del Toro.