"Storia del Genoa" terzo volume presentato alla Feltrinelli

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Alla Feltrinelli di Genova è stato presentato il terzo volume della “Storia del Genoa” (De Ferrari Editore) di Giancarlo Rizzoglio, la cui relazione è stata introdotta da Giuseppe “Pinuccio” Brenzini e Giorgio Guerello. Il periodo preso in considerazione è quello dal 1926 al 1944, in cui il Genova 1893 – nome adottato in omaggio all’autarchia linguistica del Fascismo da domenica 28 ottobre 1928 dal sodalizio rossoblù e non utilizzato nel libro dall’autore – occupò la “piazza d’onore” in Campionato nel 1927/1928 alle spalle del Torino e nel 1929/1930 dietro l’Ambrosiana e in Coppa Italia nel 1939/1940, perdendo 0-1 a Firenze contro i viola nella Finalissima, vinse il Campionato di Divisione Nazionale B nel 1934/1935, riscattando immediatamente la retrocessione nella precedente stagione agonistica (per rivivere un’esperienza del genere si è dovuto attendere il maggio del 2023) e la Coppa Italia 1936/1937, battendo 1-0 a Firenze la Roma con una rete di Luigi Torti II, il quale sapeva già di essere stato ceduto in prestito all’Alessandria.

Molto importante in quel periodo fu la quadruplice esperienza internazionale (nel 1929, nel 1930, nel 1937 e nel 1938) nella Coppa dell’Europa Centrale, in cui la compagine rossoblù dimostrò un progresso prestazionale notevole tra le prime due apparizioni (eliminazioni al primo turno da parte del Rapid Vienna con nette sconfitte nella capitale austriaca) e le ultime due, quando episodi di violenza negli incontri in trasferta al di fuori (nel 1937 contro l’Admira Wacker, quando si scatenò una rissa antiitaliana al termine dell’incontro, che portò al davvero non condivisibile annullamento dell’incontro di ritorno) e all’interno (nel 1938 contro lo Slavia Praga, sconfitto 2-4 nella Semifinale di andata, quando un brutto intervento di un difensore provocò un grave incidente al centravanti rossoblù Sergio Bertoni I e favorì la vittoria per 4-0 della compagine cecoslovacca) delle contese, sbarrarono la strada a una possibile conquista del prestigioso trofeo.

Tra i fatti ricordati da Rizzoglio ci sono stati anche le esperienze rossoblù di due attaccanti del calibro di Cesare “Cesarino” Alberti II (primo calciatore italiano operato di menisco), la cui morte a ventuno anni per intossicazione alimentare per l’ingerimento di mitili avariati potrebbe non essere la vera spiegazione (si sospetta un avvelenamento da parte di una ragazza a lui legata sentimentalmente) e di Felice Virgilio “Levre” Levratto II, che per il suo sinistro “proibito” fu una sorta di anticipazione di Luigi “Gigi” Riva, ma, a differenza del “fromboliere” del Cagliari, non vinse mai uno scudetto.

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