PEDERZOLI, MA DAVVERO #SIAMOAPOSTOCOSI' ?

(Gmajo) – Pur preferendo altri temi, diciamo così, più politici, invado il campo degli sportivi, scusandomi con gli altri autori del sito più specializzati in materia, che, se lo desidereranno, potranno magari chiosarmi dicendomi bravo o stupid (che nell’accezione trapattoniana è la stessa cosa).
Parto dalle dichiarazioni – tutt’altro rassicuranti per chi, ragionevolmente auspica un potenziamento del Parma Calcio neopromosso in serie A – del direttore sportivo Mauro Pederzoli il quale, sinceramente, debbo capire se ci sia o ci faccia, non in senso offensivo dell’espressione, per carità, ma vorrei capire quanto davvero ci creda lui stesso quando afferma che tutti i ruoli principali siano già coperti, o se sia solo un’abile pretattica per raggiungere gli obiettivi, che in cuor mio spero abbiano prefissato, non a condizioni esose, ma nel rispetto di quel contenimento dei costi che un po’ fa a pugni con la grandeur di quattro anni fa, degna di una squadra da Champions, poi miseramente retrocessa…

Il diesse, intervenuto a margine del Gran Galà di apertura del Calcio Mercato a Rimini, come riportato da gianlucadimarzio. com, ha così affermato: Mercato scoppiettante per noi? Se si intende alla ricerca della continuità e del proseguimento di un progetto allora sìSe si intende un mercato caratterizzato da molti, molti acquisti allora no. Lo abbiamo già detto e lo ribadisco, la nostra idea è provare a dare continuità alla squadra che ha vinto la B, con tanti giovani pronti per affrontare questo campionato. È chiaro che qualche ritocco ci sarà, qualcuno è già arrivato, ma sicuramente non faremo tantissimo“.

Onestamente questo tipo di filosofia mi pare un po’ incosciente perché, quanto a fatica raggiunto dopo tre anni di attesa, non si può minimamente correre il rischio di vanificarlo, solo per inseguire il teorema che questa squadra di B giocherà meglio in A, portato avanti incessantemente dagli amplificatori del Pederpensiero. Credo che, al di là delle esternazioni, auspico di facciata, ci sia consapevolezza (se no, appunto, si sarebbe incoscienti) che servano come il pane quattro o cinque titolari, che potrebbero arrivare anche senza svenarsi (così non inorridiscono i famigliari di KK, che, dopo aver dato un’occhiata ai conti, secondo qualcuno, avrebbero suggerito al capostipite di porre un freno alle spese).

Peraltro, se si deve attuare la spending review, forse qualche usato sicuro, rispetto a pezzi di motore e carrozzeria ancora da assemblare (i cosiddetti prospetti) sarebbe pure consigliabile, giacché le spese folli del passato sono riguardate appunto giovani di prospettiva, arrivati, come forse era naturale che fosse, a raggiungere l’obiettivo piano piano (mantra che KK spende ad ogni piè sospinto su qualsiasi tema, sia di campo, che extra), ossia dopo tre anni di cadetteria, in cui, magari, saranno anche maturati (grazie a San Pecchia), ma sottoponendo i clienti (ora soddisfatti) ad un certo sforzo di pazienza.

Ora, la serie A, tardivamente conquistata, non può essere persa o sacrificata nella presunzione di aver avuto ragione perché si è stati promossi. Indubbiamente qualche scommessa è stata anche vinta, ma tralasciamo quelle perse, e comunque, nel calcio italiano, ahimè, non c’è pazienza, non c’è tempo per programmare, come sa bene il cittì Spalletti, benché nelle sue conferenze questi invochi e cerchi tempo, mentre la gente sta sacramentando per un Europeo giocato sotto il limite della decenza dagli azzurri.

Ma torniamo al Pederzoli balneare (ossia da Rimini…), sempre riportato da Di Marzio:  Su Silvestri: Difficile fare nomi. La nostra politica è abbastanza conosciuta, puntiamo su giocatori giovani con grandi margini di miglioramento. L’approccio a questo mercato è lo stesso di quelli precedenti, certamente un po’ di esperienza la metteremo, ma soprattutto cerchiamo giovani. Ferrari per la difesa? In quel ruolo lì siamo abbastanza coperti“. Sulle voci di mercato riguardanti Pinamonti: Anche lì noi siamo abbastanza coperti, Bonny è il nostro centravanti e, anche se giovane, è reduce da una stagione importantissima e può darci una grossa mano in Serie A. Vediamo. Il gioco dei nomi è abbastanza difficile perché realmente di concreto non c’è niente”.

Insomma: nei ruoli chiave, come sintetizzerebbe Davide, #siamoapostocosì. Ma dabò? Vediamo un po’: in porta, tanto per complicarci un po’ la vita, “il Parma, stando allo stesso Di Marzio, punta a rinforzarsi (?!?, nda) tra i pali in vista dell’imminente ritorno in serie A. La società emiliana sta trattando Zion Suzuki, portiere classe 2002 del Sint-Truiden (io ero rimasto ad Agip Sint 2000, lubrificante nazionale che nell’86 era promosso dai “calciatori” Gigi Sammarchi ed Andrea Roncato). Su di lui c’è da tempo anche il Genoa. Il trionfo della globalizzazione e dell’inclusione: un giapponese di colore! Affare fatto! Ma è così difficile pensare di prendere un portiere di provata affidabilità in Serie A? Dovrebbe esser la base. E intanto, la news dovrebbe essere ufficializzata a breve, Edoardo Corvi ha prolungato fino al 2027 (operazione, però, che potrebbe esser propedeutica ad una sua uscita in prestito per giocare con continuità).

Sul fatto che in difesa siamo abbastanza coperti, un collega, su una chat di tifosi, si è così lasciato andare: “Se la pensano davvero così poniamo le basi per un campionato di sofferenza perché pensare ad Osorio, Balogh e Valenti in A (ma anche Circati con loro a fianco) mi perplime molto”, scatenando il dibattito: “Un difensore centrale da A ci vuole e una riserva di Delprato a destra”, sostiene uno, mentre un altro si sfoga così: “La difesa non potrà essere questa, manca il leader difensivo in mezzo, perché comunque Valeri e Delprato terzini, visto quello che c’è, me li tengo stretti: servirebbe, a parer mio, un centrale veloce, perché lo scorso anno Circati, sulla velocità, non è stato proprio flash. Gioca molto sugli anticipi”. Un altro giornalista, più giovane, prova a contraddirlo: “Se non esce nessuno per il momento il reparto è completo”, mentre quello di lungo corso lo rintuzza: “Appunto: completo, ma inadeguato alla categoria, a differenza di attacco e centrocampo”. E così c’è chi prevede che “Uscirà Osorio dopo la Coppa America. Sta facendo una grande Coppa America col Venezuela”, mentre un altro suggerisce “Io manderei a giocare Balogh, piuttosto: il ragazzo ha potenzialità, ma deve giocare. Un anno in B da titolare gli farebbe bene”. 

Secondo Pederzoli in attacco #siamoapostocosìanche perché Man: “È un giocatore di livello internazionale, gioca in una Nazionale importante, è all’Europeo e soprattutto è reduce da una stagione di alto livello con il Parma. È chiaro che c’è e ci sarà interesse intorno a lui, l’idea è tenerlo, puntiamo assolutamente su di lui“. Come noto il meno ricercato suo connazionale Mihaila ha già rinnovato (scadenza 2027)  ed è seguita la relativa notula di annunzio, stando al potente agente Becali tutto si sarebbe già chiuso anche per Man (dopo la missione di Roel Vaeyens ed Alessandro Pettinà), ma forse gli strateghi comunicazionali del Parma Calcio stanno aspettando posdomani per ufficializzarlo, sì da esser da traino al primo giorno di Campagna Abbonamenti.

 

Anche se l’esercizio potrà risultare ozioso – giacché per raggiungere la promozione in A il Parma dei Magnifici 7 rispetto a quello di KK ci ha messo meno tempo e seguendo un’altra filosofia – proviamo a ricordare come fu il mercato da formichina e non da cicala del Nuovo Inizio dell’epoca, poiché non c’è bisogno a tutti i costi di dover spendere dei miliardi per rinforzare una neopromossa in A (così si evitano anche discussioni in famigli), basta solo la consapevolezza che Serie B e Serie A sono due campionati diversi.

La campagna fatta da Daniele Faggiano (ora al Catania, che ieri ha ufficializzato l‘addio di Luca Carra, promesso sposo alla Spal come DG), gestita in poco più di 15 giorni viste le complicanze per la vicenda Pippein(non si sapeva bene in quale categoria avrebbe giocato, viste le pesanti accuse di illecito della Procura Federale a Calaiò e di conseguenza con ripercussioni anche sul Parma), si era caratterizzata per questi movimenti:

Acquisti a parametro zero:
Bruno Alves
Gervinho

Prestiti onerosi:
Inglese

Prestiti secchi:
Bastoni
Di Marco
Grassi
Sepe

Acquisti onerosi: (per circa 6 milioni in tutto):
Stulac
Dezi
Gagliolo
Ceravolo
Biabiany

A cui va aggiunto Kucka arrivato a Gennaio.

Oltre ad alcuni provenienti da serie minori, ma che col tempo si sarebbero rivelati neanche male, tipo Brunori.

Ma, come dicevo in premessa, la filosofia di fondo era diversa: la squadra di D’Aversa (oggi ufficializzato alla guida dell’Empoli in A, in bocca al lupo!) promossa dalla B era composta da esperti vecchietti e non può in alcun modo essere paragonata a quella di Pecchia, che ha portato a maturazione i prospetti (e non solo, basta ricordare quanto furono stra-pagati i due rumeni…) voluti da KK quattro anni fa. Quel Parma si salvò all'ultima giornata e fu – giustamente- considerato un mezzo miracolo: Alves, Gervinho e Inglese fecero una grande stagione, così come Bastoni e Kucka. Appuntando salvandosi al pelo. Siamo così sicuri che oggi il Parma abbia valori assoluti di questo tipo, tali da garantire la permanenza in A, sia pure all’ultimo sospiro? Gabriele Majo

 

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