A Gaza intesa "mai così vicina": la tregua partirà col rilascio di 3 ostaggi, poi ritiro Idf. Il piano di Blinken per la ricostruzione

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La tregua è vicina, anzi. Così vicina non lo è mai stata, ha detto Joe Biden. Così come l’accordo per la liberazione degli ostaggi, inscindibile dal cessate il fuoco. E dopo le dichiarazioni del segretario di Stato americano Antony Blinken e le indiscrezioni dei media israeliani, oggi Bbc parla di un’intesa per il rilascio di tre ostaggi da parte di Hamas nel primo giorno di attuazione del piano, a cui seguirà il ritiro delle forze israeliane (Idf) dalle aree popolate di Gaza. La fonte dell’emittente britannica è un funzionario palestinese, secondo il quale dopo una settimana Hamas dovrebbe rilasciare altri quattro ostaggi e Israele dovrebbe iniziare a consentire agli sfollati nel sud della Striscia di tornare verso nord. Sulla tempistica non c’è alcuna certezza, ma secondo il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump l’accordo sugli ostaggi e sul cessate il fuoco nella Striscia potrebbe essere completato entro la fine della settimana. Intanto Blinken presenterà oggi in un discorso al Consiglio Atlantico un piano per ricostruire e governare Gaza dopo la guerra, secondo quanto hanno riferito tre funzionari statunitensi ad Axios. Il piano si basa sull’istituzione di un meccanismo di governo che prevede il coinvolgimento della comunità internazionale e dei Paesi arabi, che potrebbero anche inviare truppe a Gaza per stabilizzare la situazione della sicurezza e fornire aiuti umanitari.

Altre vittime palestinesi nella notte – In attesa che l’intesa venga finalizzata, però, continuano gli scontri: gli attacchi israeliani nella Striscia hanno ucciso almeno 18 persone durante la notte, tra cui sei donne e quattro bambini. Due raid nella città centrale di Gaza, Deir al-Balah, hanno ucciso due donne e i loro quattro figli, di età compresa tra 1 mese e 9 anni. Una delle donne era incinta e il bambino non è sopravvissuto, ha affermato l'ospedale dei Martiri Al-Aqsa, che ha ricevuto i corpi. Altre 12 persone sono state uccise in due attacchi dell'Idf contro la città meridionale di Khan Younis, secondo l'Ospedale Europeo.

Le fasi della tregua – Secondo le notizie raccolte dalla rete britannica, lo spostamento dovrebbe avvenire esclusivamente a piedi, lungo la strada costiera. Auto, camion e mezzi trainati da animali dovrebbero poter passare solo da controlli ai raggi X adiacenti la Salah al-Din Road, effettuati con la collaborazione di team di sicurezza di Qatar ed Egitto. L'accordo prevederebbe anche una zona cuscinetto di 800 metri lungo i confini orientali e settentrionali della Striscia durante la prima fase (42 giorni) e disposizioni per la permanenza delle forze israeliane lungo il Corridoio Philadelphi, lingua di terra al confine tra Gaza ed Egitto. Stando alle notizie della Bbc, nella prima fase Israele dovrebbe rilasciare mille detenuti palestinesi, tra i quali circa 190 condannati a più di 15 anni di carcere, e Hamas dovrebbe liberare 34 ostaggi, mentre i negoziati per la seconda e terza fase dovrebbero iniziare al 16esimo giorno di tregua.

Il passaggio di consegne all’inviato di Trump in Medio Oriente – Sulla tempistica non c’è alcuna certezza, ma secondo il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump l’accordo sugli ostaggi e sul cessate il fuoco nella Striscia potrebbe essere completato entro la fine della settimana. “Ho capito che c’è stata una stretta di mano e che lo stanno portando a termine”, ha detto Trump in un'intervista a Newsmax, “ma deve avere luogo”. Non si è dilungato oltre. L'inviato di Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, si trova nella regione e negli ultimi giorni ha incontrato funzionari israeliani e del Qatar. Si sta coordinando con l'inviato uscente di Joe Biden per il Medio Oriente, Brett McGurk, che si trova a Doha da diversi giorni. A sostenere l’importanza dell’inclusione di Witkoff nell’ultima tornata di colloqui è lo stesso Blinken, perché se si riuscirà a raggiungere un cessate il fuoco a Gaza, spetterà in parte alla squadra di Trump assicurarsi che sopravviva. “Penso che Steve Witkoff sia stato un partner eccezionale in questo e anche il Presidente eletto Trump ha chiarito che vuole che questo accordo vada avanti, e che vada avanti prima del 20 gennaio”, ha detto Blinken in un'intervista a MSNBC. “Tutti vogliono sapere, ed è molto utile che Steve ne faccia parte, che l'amministrazione Trump continuerà a sostenere l'accordo che il Presidente ha messo sul tavolo e che abbiamo negoziato”, ha aggiunto Blinken, “quindi creare questa fiducia con la partecipazione di Steve Witkoff, credo sia stato fondamentale”.

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