Alpinisti dispersi sul Gran Sasso: riprendono le ricerche via terra in un'area di 150 metri
Ieri alle 04:49 AM
Un nuovo disperato tentativo di trovare Cristian Gualdi e Luca Perazzini, i due alpinisti rimasti bloccati sul Gran Sasso lo scorso 22 dicembre mentre si trovavano in un canalone conosciuto come Vallone dell’inferno. Dopo giorni di tempo proibitivo, una squadra del Soccorso alpino e speleologico, composta da 15 soccorritori, è partita per una ricognizione visiva utile a provare il recupero dei due uomini, rispettivamente di 48 e 42 anni.
L'area di ricerca è stata circoscritta a 150 metri dal luogo individuato in cui i due romagnoli hanno effettuato l'ultima telefonata ai soccorsi, il 22 dicembre nel primo pomeriggio, avvisando di aver perso dell'attrezzatura: guanti e scarponi. Non più di 150 metri dunque da perlustrare a terra anche con l'impiego dei cani molecolari, di almeno 3 elicotteri e dell'antenna ‘Recco’, che arriverà tra poco al campo base di Campo Imperatore, la stessa che è stata impiegata nel 2021 per il recupero di 4 escursionisti dispersi su monte Velino nel Parco regionale del Sirente.
La speranza è che i due abbiano trovato un anfratto in questi giorni di bufera, altra complicazione è che i due alpinisti sarebbero distanti almeno 20 metri l'uno dall'altro. “Oggi abbiamo una finestra climatica migliore”, ha spiegato Daniele Perilli, presidente del Soccorso alpino e speleologico, a proposito delle ricerche dei due, scivolati in un canalone mentre scendevano dalla Direttissima al Corno Grande.
Giovedì, nonostante il pericolo marcato valanghe e delle condizioni meteo non buone, quattro finanzieri del soccorso delle Fiamme Gialle erano riusciti a raggiungere Vallone dell'inferno, luogo dell'ultimo sos dei due alpinisti romagnoli, senza però trovare traccia, almeno in superficie, dei dispersi.
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