
Dacia Bigster, la prova de Il Fatto.it – Tanto spazio, consumi bassi e prezzo umano – FOTO

03/28/2025 05:36 AM
Un pilastro, un nuovo tassello di un mosaico che inizia forse a diventare un problema. Per la concorrenza, soprattutto. Perché in casa Dacia, cassaforte del Gruppo Renault, riescono a dimostrare ormai ogni volta di più che si possono mettere sul mercato vetture interessanti a prezzi "umani", riuscendo anche nell'impresa di completare il cammino di un brand nato low cost, cresciuto essenziale e ora diventato cool a forza di vendite e di modelli azzeccati.
Va bene, la Dacia Bigster che abbiamo provato sulle incantevoli strade della Provenza, nei dintorni di Aix-En-Provence poteva essere un po' più fedele al concept visto nel 2021 quando il numero uno del gruppo francese Luca De Meo presentò il piano prodotto della sua Renaulution. Oppure proporre un navigatore un po' più reattivo (ma ad essere sinceri sono quasi tutti cosi: a quando uno spazio capace di lasciare libera la scelta al proprietario di usare il proprio?). Ma a guardare bene, sono gli unici due aspetti sui quali è lecito discutere. Perché per il resto, la Bigster somiglia tanto a una bomba innescata nel segmento C-Suv, di cui cercherà di accaparrarsi una fetta pari al 23% del mercato europeo, ovvero 3 milioni di pezzi.
E, a giudicare da quello che abbiamo visto e provato, il potenziale per far male ce l'ha tutto. Con quel suo aspetto a metà strada tra Duster e Jogger (rialzato), con quella sensazione di robustezza e solidità abbinata a uno spazio super con il cofano scolpito, i passaruota muscolosi e i cerchi che arrivano fino alla misura di 19 pollici. Senza dimenticare il debutto su una Dacia della livrea bicolore, con il tetto nero a contrasto della nuova verniciatura Indigo Blu. E soprattutto il primo tetto panoramico del brand, lungo 120 cm, apribile per 57 cm, di serie sull’allestimento Extreme e optional dal Journey.
Ma quello che più conta è che stiamo parlando del Suv più grande della categoria per dimensioni, con i suoi 4,57 metri di lunghezza distribuiti bene sia davanti che nella seconda fila passeggeri – ben 24 cm di spazio per le ginocchia – per finire al bagagliaio capace di ospitare davvero ogni cosa con 702 litri di volume di partenza, peraltro organizzabili con il Boot Organizer: la funzione che consente di visualizzare la più opportuna disposizione dei bagagli direttamente sul proprio smartphone. Tecnologia funzionale, decisamente cool, che si aggiunge alla piastra di ricarica ad induzione, alla navigazione connessa con il sistema Media Nav Live, sicuramente da migliorare come detto, per quanto dia info in tempo reale e garantisca un aggiornamento delle mappe per 8 anni, insieme al sistema multimediale e al display da 10,1", abbinato alla strumentazione digitale da 7 o 10". La climatizzazione è bizona ma si regola manualmente. Quanto all'essenziale non manca il vano refrigerato e ben 5 puntini fissaggio di YouClip nell'abitacolo per altrettanti accessori, nonché l'aggiunta della regolazione elettrica per altezza ed inclinazione del sedile di guida.
Ma la vera sorpresa arriva dal cuore che batte sotto il cofano di Bigster. Intanto, perché debutta un nuovo propulsore full hybrid che utilizza un inedito 4 cilindri aspirato 1.8 in combinazione con due unità elettriche una da 50 cv e l'altra uno starter generatore che utilizza la piccola batteria da 1,4 kWh. In tutto fanno 155 cavalli, 15 in più rispetto alla power unit già provata su Duster e Jogger, grazie appunto al motore termico che da solo genera 109 cv e aggiunge 20 Nm di coppia rispetto ai motori 1.6 delle altre unità full hybrid di Dacia.
Sorpresa dopo sorpresa, arriva anche il comportamento su strada. Nonostante la sua imponenza infatti, la Bigster marcia tranquilla in scioltezza proprio grazie alla potenza aggiuntiva e con l'ormai conosciuto cambio multimodale, l'automatico che sfrutta quattro rapporti meccanici mentre il motore elettrico si occupa della prima e della retromarcia. Un pacchetto che regala reattività e risposta pronta alle sollecitazioni dell'acceleratore. Un piacere di guida davvero convincente per una vettura di 4,57 metri di lunghezza sulla quale rollio e beccheggio sono praticamente inesistenti, anche su percorso ondulato e a velocità sostenuta. Lo stesso grande lavoro degli ingegneri ha migliorato di molto pure l'insonorizzazione della vettura, che peraltro non soffre i regimi bassi.
Dulcis in fundo, i consumi: la tonnellata e mezzo di peso infatti non influisce sull'efficienza di Dacia Bigster, che va tranquillamente oltre i 20 km con un litro. Oltre alla motorizzazione full hybrid da 155 cv, saranno disponibili anche le mild hybrid da 140 cv e quella da 130 cv abbinata alla trazione integrale. Con la novità importante per il mercato italiano del mild hybrid-G da 140 cv con doppia alimentazione benzina/GPL, dall’autonomia complessiva di 1.450 km, grazie ai due serbatoi di benzina e GPL, rispettivamente, da 50 e 49 litri.
La Bigster viene prodotta in Romania, nello stabilimento di Pitesti, che al momento sforna 1.100 Duster e 500 Bigster al giorno. Il nuovo Suv Dacia verrà presentato al pubblico nel “porte aperte” del 10-11 maggio, quando inizierà la commercializzazione. Gli ordini, aperti in Europa già da gennaio hanno contabilizzato già 2.000 pezzi.
Quanto al listino, Bigster avrà quattro allestimenti: Essential, Expression, Journey ed Extreme, con prezzi a partire 24.800 euro, anche per la variante a GPL, mentre la full hybrid ha un entry level di 29.300 euro e arriva a 31.300 euro. Big in tutto, tranne che nei prezzi.
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