Ecco la classifica dei 100 piatti più disgustosi del mondo: dagli gnocchi di sangue alla carne di squalo, ci sono anche due specialità italiane

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Se siete appassionati di classifiche a tema alimentare, TasteAtlas.com è il sito che fa per voi. Non si tratta solo di scoprire quali sono i piatti più buoni del mondo ma anche quelli più disgustosi, per l’esattezza i cento piatti peggiori del globo. Secondo chi? TasteAtlas ha stilato un elenco di piatti tipici e si è basato sulle valutazioni di 600.000 viaggiatori. Ci sono anche due piatti italiani, ma arriviamoci con calma.

La domanda che, immaginiamo, preme al lettore è “quale piatto si trova al primo posto?”. Ebbene, i Blodpalt. Cosa sono? Tradizionalmente associati alle regioni settentrionali della Svezia e alla Lapponia finlandese, sono gnocchi di colore marrone scuro, preparati con farina di segale o d’orzo e sangue animale. Sebbene in passato fossero realizzati principalmente con sangue di renna, oggi esistono numerose varianti regionali che utilizzano sangue di diversi animali, spezie e in una variante anche le patate (schiacciate). I blodpalt vengono di solito serviti come contorno, accompagnati da pancetta o carne di maiale fritta, burro e marmellata di mirtilli rossi. Che ne dite?

Al secondo posto c’è un piatto che non si capisce come sia finito così in alto in classifica ma insomma, non sta a noi contestare questa particolare classifica: il bocadillo de sardinas, praticamente un panino con sardine in scatola. Oltre al pesce conservato ci si può mettere un po’ tutto: peperoni, pomodori, coriandolo, lattuga, cipolle, avocado, olive, uova sode, maionese, senape, salsa allo yogurt, funghi, verdure saltate e olio d’oliva.

E andiamo avanti col podio. Al terzo posto troviamo il Calskrove che a nostro parere più che essere disgustoso sembra eccessivo e pure un po’ folle. Cos’è? Un’invenzione del ristorante Tre Kronor, situato nella città svedese di Skellefteå. Si tratta di una pizza calzone farcita con hamburger (inclusi pane, condimenti e salse) e patatine fritte. Questo piatto ricco di calorie è stato originariamente ideato per un motivo preciso: sfamare i clienti in hangover.

La classifica va avanti tra Chapalele e Faves a la catalana, con un nono posto dedicato al Thorramatur, ovvero una selezione di cibi tradizionali islandesi consumati prevalentemente durante il mese di Þorri, da metà gennaio a metà febbraio di ogni anno. Pesce e carne stagionati vengono tagliati a fette o in pezzi piccoli e serviti con rúgbrauð (pane di segale) e burro. Il tutto in un grande buffet. La selezione standard include specialità come carne di squalo fermentata, agnello affumicato, testa d’agnello scottata, sanguinacci. Gli accompagnamenti tipici includono il brennivín, un distillato aromatizzato islandese, e la birra stagionale di Þorri.

Ma quali sono i piatti italiani inseriti in questa classifica che – a tratti – “è come film di orrore” (la cit. arriva da Masterchef ed è opera di Joe Bastianich)? Al 15esimo posto c’è l’insalata di nervetti: il piatto, tipico della tradizione milanese, è composto da parti cartilaginose del ginocchio di vitello o di bovino. La consistenza finale e solida ma gelatinosa. A volte vengono aggiunti ingredienti come olive, cipolle o peperoni. I nervetti vengono sempre serviti ben freddi, tagliati a fette sottili, e generalmente combinati con diverse verdure.

Altro piatto italiano, al 58esimo posto, il risotto alle fragole. Ora, non sarà probabilmente un capolavoro della cucina del Bel Paese, ma siamo sicuri si meriti un posto in questa classifica?

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