Gasparri presenta degli emendamenti "contro i giganti della rete", ma poi fa dietrofront. Renzi: "Schiavi della vostra sudditanza al governo"

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Dopo il parere negativo del governo, il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri ha annunciato nell'Aula di Palazzo Madama il ritiro dei suoi emendamenti al ddl Concorrenza. Ma ha preso comunque la parola per attaccare i “giganti della rete la cui immunità fiscale ed economica è intollerabile”. “Nel mio emendamento che oggi ritiro ma riproporrò – aggiunge – sottolineavo come noi usiamo la rete telefonica e paghiamo, mentre i giganti della Rete no”. “Noi paghiamo il pedaggio sulle Autostrade, ma loro non pagano nulla per andare sulle autostrade telematiche. Invece Bezos e tutti gli altri devono pagare. E oggi vi avverto: oggi l’emendamento lo ritiro ma la prossima volta no. Anche i giganti della Rete devono pagare. E questa è una norma che riguarda la concorrenza perché magari ce la prendiamo con il bagnino ma consentiamo ai giganti della rete di non pagare mai. E questo non va bene”.

Una mossa che ha scatenato l’opposizione. “Signor presidente – ha detto Matteo Renzi intervenendo in Aula- schiavi della vostra sudditanza psicologica al governo che portate sotto lo zerbino il ruolo del Parlamento, che dimostrate non contare niente come senatori, abbiate un sussulto di dignità, dimostrate di non essere delle majorette, citazione, votate per le vostre idee e non per quello che vi dice il governo con un sms”

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