"Il cancro alle ossa, gli abusi di mio fratello e la chemio: ho inventato tutto per diventare sceneggiatrice di Grey's Anatomy": la confessione choc d

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Si è inventata una vita piena di sfighe, tra cui il cancro, per diventare sceneggiatrice di Grey's Anatomy. Va in onda dal 31 marzo su Sky Crime, in tre puntate e per tre lunedì. Anatomy of Lies/ Lies Anatomy: la docu-serie che ripercorre vita (farlocca), morte (non ancora)e miracoli (forse sì) di Elisabeth Finch, l'ex sceneggiatrice di Grey's Anatomy che creando una finta narrazione biografica di se stessa zeppa di tumori, lutti, disgrazie iatture infinite, è riuscita a farsi assumere come sceneggiatrice dalla produzione della celebre serie tv fino a diventarne anche co-produttrice esecutiva. Una sorta di grande inganno che, in fondo, non fa male a nessuno, ma che svela ancora il potere personale della bugia e quello emotivo dello storytelling. Con alle spalle peraltro già una breve carriera come sceneggiatrice di serie (True Blood) Finch cattura l'attenzione di Shonda Rhimes, la produttrice di Grey's anatomy, grazie ad un'intervista rilasciata ad un settimanale dove racconta la sua lotta contro un cancro alle ossa. Siamo nel 2014. Tempo qualche settimana e Finch viene assunta come sceneggiatrice.

Una carriera fulminante basata non solo su una menzogna ma su decine di altre. Lo schema di Finch era semplice: ogni tanto dal cilindro della memoria sbucava uno stralcio biografico da accapponare la pelle. E allora via di stesura per un episodio della serie. Solo che Finch questi stralci se li inventava di sana pianta. Il primo lascito della donna al brand Grey's anatomy è su una delle protagoniste della serie, Debbie Allen, alla quale viene diagnosticato, guarda caso, un condrosarcoma terminale. Finch però si supera in un racconto generativo di mille spin-off. Un giorno declama in pubblico la perdita di un amico nella sparatoria di massa avvenuta nel 2018 in una sinagoga di Pittsburgh. Tragedia che porta con sé un disturbo post-traumatico da stress perché lei avrebbe addirittura ripulito i resti dell'amico crivellato di colpi dalla sinagoga. Basta? No. Finch si inventa che durante la terapia di recupero scopre che suo fratello aveva abusato di lei da bambina.

Basta? No. Il fratello tenta un suicidio, ma fallisce: lui rimane cerebralmente morto, e lei si immola a staccargli la spina. Difficile comunque riuscire a sfangarla per anni. Così quando Finch non riesce più a inventarsi disgrazie dal suo passato per farle diventare scrittura per la serie, ecco il colpo di genio. Fiuta aria di licenziamento e si inventa finti trattamenti di chemioterapia. Per essere credibile si rasa ripetutamente la testa. Il machiavellico piano di balle della Finch si infrange però nell'amore (vero) per una donna. Fattasi ricoverare realmente in una clinica per il disturbo post-traumatico (inesistente), la nostra impostora incontra Jennifer Beyer, madre di cinque figli, vittima di abusi. Le due si innamorano, si sposano, poi la Beyer scopre l'inganno: chiama la Disney e la casa di produzione della serie, Shondaland, racconta tutto e parte un'indagine interna. Finch viene licenziata dalla produzione nel 2022, dopo aver scritto 13 episodi e averne coprodotti 172. Lies anatomy finisce in tv e ciliegina sulla torta, sui social Finch ha scritto un post di scuse: "Mi spiace sono parole minuscole rispetto a quanto ho fatto, eppure sono le più sincere".

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