Juve, i piani per il futuro: più potere a Chiellini che affiancherà Giuntoli

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Non è facile la situazione in casa Juventus. E dopo aver tamponato con IgorTudor, ora si tratterà di programmare l'anno prossimo. Non se la prenda l'allenatore subentrato a Thiago Motta: sa anche lui che il posto se lo giocherà in queste novepartite e potrebbe non bastare. Al di là dell'obiettivo (minimo) della Champions League da raggiungere, il croato dovrà riuscire a dare un'impronta a una squadra apparsa spaesata nelle ultime settimane. E non sarà semplice. Se ce la dovesse fare, allora l'opzione di rinnovo scatterà. Se no, sarà stata una breveavventura, il cui esito è tutto da scoprire. Ma intanto, appunto, c'è da pensare al prossimoanno, con la società che sta pensando di affiancare a CristianoGiuntoli una figura carismatica, che conosca l'ambiente e che possa rasserenarlo dopo questa stagione molto movimentata. Il nome? GiorgioChiellini.

Da un ex difensore in panchina (Tudor, appunto) a uno dietro la scrivania. Anche se, va detto, Chiellini un contratto in essere con il club già ce l'ha: è un ambasciatore del marchio bianconero in giro per il mondo, con attività specifiche di organizzazione e partecipazione ad eventi di rappresentanza della società. Ma Chiellini conosce benissimo la Juve e le lusinghe della proprietà (di JohnElkann, in particolare) potrebbero fare breccia. Solo, alle condizioni giuste, che non sono economiche.

Questione di potere
Si tratta di poteredecisionale: Chiellini non ha bisogno di un ruolo di facciata. Né lo vuole. Intende essere operativo, avere voce in capitolo all'interno della dirigenza che non dovrebbe comunque mancare della figura di Giuntoli. L'ex Napoli è stato (come intuibile) messo in discussione dopo il fallimento di quest'anno, ma dovrebbe comunque essere confermato. Chiellini avrebbe un ruolocomplementare, più che subalterno, a partire da quella che sarà la scelta del nuovoallenatore.

I nomi
Perché se Tudor comunque si giocherà le sue carte, è normale che la Juve vorrà muoversid'anticipo. Uno dei nomi che resta più in voga è quello di RobertoMancini, che in queste settimane è stato contattato ma che voleva più garanzie per le prossime stagioni. Con l'ex ct si tornerà a parlare, così come con Stefano Pioli, che in Arabia ha un ricchissimo contratto (20 milioni di euro netti, ma con l'Al-Nassr di CristianoRonaldo la stagione non sta andando molto bene) ma che per un progetto come quello bianconero tornerebbe di corsa in Italia. E poi ci sono due nomi che corrispondono a due filosofie diverse: Antonio Conte o Gian Piero Gasperini. Sul primo, poco da dire: tornerebbe a Torino da vincitore, ma il suo addio a Napoli e tutt'altro che scontato. E le pretese sarebbero moltissime. L'allenatore dell'Atalanta, che dovrebbe davvero lasciare i nerazzurri a fine stagione, piace invece molto alla Roma. Ma è di Grugliasco, in provincia di Torino, e nella Juve è cresciuto. Puntare su di lui vorrebbe però dire puntare su un principio non così lontano da quello di Motta, nonostante le età e le esperienzediverse: un progetto a lungo termine che possa consentire di sbagliare. Sarebbe un rischio che la dirigenza dovrebbe ponderare molto bene, visto quanto successo quest'anno. E qui, Chiellini qualcosa da dire potrebbe averla eccome.

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