L'offerta di Unicredit su Banco Bpm manda in fumo la fusione con Mps. E Salvini si arrabbia con tutti

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L‘offerta di Unicredit su Banco Bpm a Matteo Salvini proprio non piace. Il ministro e leader della Lega già accarezzava l’idea di un terzo polo Banco Bpm – Mps che va in fumo con la mossa di Andrea Orcel. Salvini se la prende con tutti ed evoca complotti. “A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai, ero rimasto al fatto che Unicredit volesse crescere in Germania. Non so perché abbia cambiato idea. Unicredit ormai di italiano ha poco e niente: è una banca straniera, a me sta a cuore che realtà come Bpm e Mps che stanno collaborando, soggetti italiani che potrebbero creare il terzo polo italiano, non vengano messe in difficoltà”, dice nel primo commento a caldo rilasciato stamane.

“Non vorrei che qualcuno volesse fermare l'accordo Bpm-Mps per fare un favore ad altri” ha poi aggiunto, sibillino, Salvini. A rompergli le uova nel paniere sono state anche le parole del numero uno di Unicredit Andrea Orcel che ha chiarito: “Non abbiamo ambizioni su Mps”. Nel mirino del vicepremier finisce pure la Banca d’Italia. “L’interrogativo mio e di tanti risparmiatori è Banca d'Italia c’è? Che fa? Esiste? Che dice? Vigila? Siccome sono tra i più pagati d'Italia, da cittadino italiano vorrei sapere se è tutto sotto controllo”, ha detto.

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