La piazza di Michele Serra pagata dal Comune di Roma, il "vaffa" di Michele Santoro: "270mila euro per una chiamata alle armi" – Video

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“Caro Gualtieri, qui a Roma c’è veramente da aprire le finestre e cominciare a urlare. Siamo sempre più incazzati. Ma come? Dovevamo raccogliere le firme per pace e dignità e il Comune di Roma si rifiutò di apparecchiare anche il minimo necessario, come sarebbe stato suo dovere. La motivazione se la ricorda? Non possiamo sottrarre uomini e risorse ai servizi essenziali per i cittadini. Invece, caro Sindaco, in quattro e quattr’otto ha deciso di saldare tutti i conti della famosa manifestazione spontanea convocata da Michele Serra a Piazza del Popolo 270.000 euro. Con i nostri soldi hanno potuto urlare al mondo intero Putin ci fa schifo, Trump ancora di più e noi vogliamo l’Europa. Ma non chiedeteci cosa fare per avere l’Europa, perché questo non lo sappiamo”. Così Michele Santoro in un video-editoriale postato sul suo canale YouTube si è scagliato contro la decisione del comune di Roma di coprire le spese della grande manifestazione che lo scorso sabato 15 marzo ha portato in piazza migliaia di persone che hanno risposto alla chiamata di Michele Serra e di Repubblica.

“Non so cosa, ma fate qualcosa. Lo aveva già detto Draghi al Parlamento europeo e loro gli sono andati dietro – continua -. Se l’avessero rivolta ai partiti la loro richiesta di Europa. I Giovanotti e i Vecchioni riuniti a piazza del Popolo. La loro proclamata ignoranza la si poteva perfino giustificare. Ma siccome i partiti erano insieme a loro, io non accetto che politici e intellettuali si oppongono ai primi importanti tentativi di porre fine al massacro. Tanto poi sarà quel che sarà. La loro filosofia è stata chiaramente esposta. La pace deve essere giusta, altrimenti la guerra deve continuare con i cadaveri degli altri. Fino a quando e fino a dove questo non lo dicono. Eppure, secondo Scurati, noi saremmo i migliori. Dice che dopo il fascismo non abbiamo mai bombardato. Evidentemente la Serbia si è bombardata da sola. Secondo lui non abbiamo nemmeno mai invaso. Infatti quella in Afghanistan era un’operazione speciale, proprio come quella di Putin. Scurati aggiunge che non abbiamo mai torturato, infatti ci pensano i libici a torturare al posto nostro, regolarmente stipendiati dallo Stato italiano. Siamo in Italia, non siamo in Russia e nemmeno in Ucraina. Quindi possiamo dire qualunque sciocchezza perché c’è la libertà, ma dovremmo farlo ciascuno a spese proprie“.

Ma Santoro non ne ha solo per gli organizzatori e per gli intellettuali, al centro delle critiche anche i partiti che sono scesi in piazza: “Avete convocato la piazza per coprire il vuoto di iniziativa dei vostri partiti di riferimento? Almeno fategli pagare il conto con i soldi del finanziamento pubblico che prendono. Fatelo pagare alla Schlein, alla Boschi a Calenda che non solo combatte, ma anche manifesta col culo degli altri. Invece il conto lo paga il Comune: 270.000 euro. E questo, caro Gualtieri, è insopportabile perché lei sta usando anche le mie tasse e quelle di tutti i romani che non condividono per niente i contenuti di una piazza che alla fin fine è diventata una chiamata alle armi. E a me aumentare la spesa per le armi fa schifo e non voglio sia fatta il mio nome. Inoltre lei sta usando i miei soldi per fare pubblicità a un giornale di proprietà degli Agnelli, che non hanno tolto 1 euro dai loro miliardi per fare questa manifestazione. E lei non ha pensato soltanto alle spese di polizia a garantire la sicurezza come doveva fare e come ha fatto, caro sindaco, ma ha fornito anche i microfoni e ha fornito anche il palco a Repubblica, senza preoccuparsi di togliere quei soldi agli asili o alle periferie”.

E conclude con uno sfogo di pancia: “Se si scoprisse che gli artisti e gli intellettuali hanno avuto pure l’albergo, biglietti pagati, sarebbe veramente il caso di carcerare tutti, ma non i soldi pubblici che avete usato. In questo modo, Per quanto siete stati ipocriti voi e i vostri intellettuali. L’ipocrisia non è un reato, ma è un buon motivo per mandarvi affanculo. Il vaffanculo è una parola passata di moda, ma in questo caso gallina vecchia fa buon brodo”.

L'articolo La piazza di Michele Serra pagata dal Comune di Roma, il “vaffa” di Michele Santoro: “270mila euro per una chiamata alle armi” – Video proviene da Il Fatto Quotidiano.

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