
Il festival delle serie tv, annunciato ma senza finanziatori. Per la presidente però va tutto bene

03/24/2025 01:44 PM
Su queste pagine, sabato 15 marzo, ho segnalato e commentato come fosse anomalo che, a fronte della situazione di crisi che attanaglia il settore cine-audiovisivo italiano (come denunciano i lavoratori), vi fossero "le istituzioni" che continuano a sorridere – tra la Sottosegretaria delegata Lucia Borgonzoni e la Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia – annunciando con grancassa un nuovo grandioso festival, l'"Italian Global Series Festival"… Domenica 16 marzo, la mia denuncia è stata fatta propria dal deputato Gaetano Amato (Movimento 5 Stelle), che continua ad essere l'unico parlamentare italiano a seguire in modo continuo (e martellante) le criticità del sistema culturale nazionale.
Martedì 18 marzo, il collega Leonardo Bison riaffrontava su il Fatto la questione del "conflitto di interesse" (latente, se non evidente: e – certamente – dipende dai punti di vista) incarnato dalla persona di Chiara Sbarigia. Il titolo dell'articolo ben sintetizza la vicenda: "Cinecittà destina 2 milioni di euro all'associazione della Presidente".
Ricordo che Sbarigia ha un triplice ruolo, nella politica culturale italica: (1.) è Presidente di Cinecittà, società controllata al 100 per cento dal Ministero della Cultura (nominata "intuitu personae" dall'allora titolare del Ministero della Cultura, il "dem" Dario Franceschini, ma confermata dal suo successore, lo sventurato Gennaro Sangiuliano di Fratelli d'Italia); (2.) Presidente da oltre un anno della più potente "lobby" dei produttori televisivi ovvero l'Apa – Associazione Produttori Audiovisivi, di cui è stata Segretaria Generale per molti anni; e, infine, "last but not least", (3.) prima consigliera della Sottosegretaria leghista Lucia Borgonzoni. Sbarigia dichiarava a Bison che, semmai il Ministero della Cultura assegnasse a Cinecittà le risorse per realizzare il festival, e Cinecittà le trasferisse poi all'Apa, lei certamente si… asterrebbe, in sede di delibera del Consiglio di Amministrazione di Via Tuscolana… Sufficit?!
Ed è sempre Sbarigia ad aver pubblicato giovedì 20, sul quotidiano di Confindustria Il Sole 24 Ore un lungo articolo nel quale descrive la situazione del settore cine-audiovisivo italiano come positiva anzi eccellente, ignorando le tante tensioni in atto. Sbarigia, in questo caso, firma l'articolo con uno dei suoi tre cappelli: Presidente Apa. E si ricordi che Apa è una delle associazioni imprenditoriali di Confindustria.
E tempestivo è pervenuto il commento di Gaetano Amato (M5s): "Ormai siamo all'autopromozione. Non trovando giornalisti disposti a metterci la faccia, la Presidente di Cinecittà, nonché consulente della Sottosegretaria Borgonzoni, tira fuori la terza carica personale. Da Presidente di Apa (Associazione Produttori Audiovisivi, legata a Confindustria), utilizza Il Sole 24 Ore (giornale di Confindustria) per promuovere quanto fatto dall'altra Chiara Sbarigia, quella che veste i panni della consulente della Sottosegretaria Borgonzoni. In questo quadro, vengono magnificati il grande talento dei cineasti italiani e il fermento vissuto dal mondo del cinema e soprattutto della tv negli ultimi due anni. Peccato che le decine di migliaia di lavoratori dello spettacolo, fermi da oltre un anno e mezzo, non se ne siano accorti".
E continua: "a completare il quadro, la creazione di un festival per la serialità televisiva: il Roma Fiction Festival, già tenutosi a Roma fino al 2016, ora viene spostato (e diviene Italian Global Series Festival) a Rimini e Riccione – territorio elettorale della sottosegretaria Borgonzoni – e affidato alla stessa Sbarigia. L'evento viene presentato in pompa magna (mai termine fu più appropriato) e finanziato con tre milioni di euro, la cui effettiva erogazione resta poco chiara. Nel frattempo, la Presidente Apa Sbarigia dimentica di dire che Cinecittà, guidata dalla Presidente Sbarigia, è deserta…", conclude Amato.
Ho chiesto all'ufficio stampa dell'Apa di spiegare "chi" e "come" venisse finanziato il novello festival, e la risposta pervenuta da Adriano Dossi (partner della potente società di relazioni pubbliche e comunicazione Comin & Partners) è sconcertante: "Al momento non risulta ancora nessun contratto o partnership firmata da Apa nei confronti di soggetti terzi". Ciò significa che una Sottosegretaria della Repubblica ha annunciato con grancassa una grande manifestazione promozionale del settore televisivo senza che – a quella data (il 15 marzo, ma la situazione mi risulta immutata ad oggi) – esistesse un atto formale uno, un contratto uno per rendere… "un'idea"… una realtà (cit. Giorgio Gaber). Chi finanzierà l'Italian Global Series Festival???
Attendiamo che "qualcuno", prima o poi, spieghi chi mette sul tavolo 3 milioni di euro per realizzare una kermesse di cotanta ambizione. E mi domando se basta un'astensione in Cda a fugare ogni perplessità sul rischio di conflitti di interesse…
La questione va però ben oltre il "caso Sbarigia": ho notizia che molta effervescenza si stia registrando nell'ambito delle due Commissioni di esperti che operano in seno al Ministero della Cultura (nell'ambito della Direzione Cinema e Audiovisivo, guidata da oltre un decennio da Nicola Borrelli), per l'assegnazione di contributi alla produzione cinematografica ed alla promozione (in particolare, i festival).
Quella che alcuni avevano identificato come dinamica a rischio di conflitto di interessi è emersa durante i lavori delle due commissioni: il caso più eclatante – l’ho già evidenziato sul mio sito – è incarnato da Rossana Rummo (peraltro già a capo della stessa Dg Cinema e Audiovisivo) che è la Coordinatrice della Commissione "Promozione" (formata da 12 membri, nominata dal ministro Alessandro Giuli poco dopo il proprio insediamento)… Rummo è stata fino a poco tempo fa nel Consiglio di Amministrazione dell'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (presieduto da Vincenzo Vita), allorquando l'Aamod riceve contributi dal Ministero della Cultura complessivamente per quasi 400.000 euro (dato 2024 relativo a festival, rassegne,cineteche e progetti di sviluppo 2025). Circola voce che vi siano membri delle due commissioni che stanno per dimettersi.
Casi come questi – da Sbarigia a Rummo – ce ne sono in quantità e naturale sorge il quesito sulla opportunità di simili intrecci, al di là delle dinamiche (comodi escamotage?!) delle "astensioni".
La prossima settimana dovrebbe essere finalmente pubblicato il tanto atteso decreto di riforma del "Tax Credit", che dovrebbe correggere i (tanti) errori di cui al decreto interministeriale del 20 agosto 2024: la notizia è stata data in anteprima da Leonardo Bison su il Fatto di domenica 23. Mancano ormai soltanto i timbri notarili, ovvero le firme dei due ministri co-firmatari, Alessandro Giuli (Mic) e Giancarlo Giorgetti (Mef). Il Tar del Lazio, che era stato chiamato a pronunciarsi sui ricorsi presentati da decine di società di produzione indipendente, il 4 marzo scorso ha rimandato ad un'udienza del 27 maggio, giustificando questa dilazione con il decreto interministeriale "imminente"…
Prevedo nuova confusione e rinnovate agitazioni. In questo scenario, è curioso il silenzio della Sottosegretaria della Lega Nord ed ancor più del ministro di Fratelli d'Italia: mandano avanti Chiara Sbarigia, a "rassicurare" la comunità che tutto va bene, anzi andrà per il meglio?!
Alcuni continuano a ballare nei saloni del Titanic?!
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