
Matteo Ricci si candida alle regionali nelle Marche (e parte da Osimo la città simbolo delle fratture della destra)

03/22/2025 10:03 AM
Un teatro pieno, con tanto di standing ovation finale. MatteoRicci ha aperto così la propria traversata verso le regionali 2025. L’ex sindaco di Pesaro, ora europarlamentare, ha lanciato la sua candidatura come presidente delle Marche: l’obiettivo è ristrappare la regione, storicamente rossa e di sinistra, alla destra di Francesco Acquaroli, dopo la vittoria del fedelissimo di GiorgiaMeloni del 2020.
La scelta della location non è stata casuale: Ricci si è messo a disposizione del Pd regionale da Osimo, al teatro la Nuova Fenice, comune crocevia per la destra marchigiana. La città, dopo le dimissioni del sindaco di centrodestra Francesco Pirani, che ha lasciato la poltrona pochi mesi dopo l’elezione per contrasti all’interno della maggioranza, è attualmente commissariata e il centrodestra non riesce a trovare una quadra per il voto di maggio, con il rischio di dividersi in mille nomi. “È la città simbolo della mediocrità della destra che gestisce il potere fine a se stesso: sono bravi a mettersi insieme e incapaci di governare”, ha attaccato Ricci dal palco, lanciando l’endorsement alla candidata di centrosinistra, Michela Glorio, espressione del Pd locale ma sostenuta da diverse liste civiche e pure dal Movimento 5 stelle cittadino. “Da qui (e cioè da Osimo) parte la vera primavera marchigiana”, ha ribadito l’ex sindaco di Pesaro.
L’attacco implicito è anche alla destra della giunta Acquaroli, rea di essere “semi-sconosciuta”, ha accusato Ricci. “Quando vado a Bruxelles devo spiegare dove siamo – ha spiegato dal palco – Sarebbe l’abc della politica, chi non comunica non esiste“. E, ancora, “il primo testimonial della regione è il presidente: se nessuno lo conosce vuol dire che non fa bene il presidente”. Accuse che Acquaroli ha già respinto dopo gli attacchi arrivati anche dalla Lega solo pochi giorni fa (“a me non interessano le ripetute 'comparsate', che tolgono tempo e spazio al lavoro concreto a favore dei marchigiani").
Per spiegare la sua candidatura, Ricci è partito con una citazione di uno dei suoi film preferiti, Matrix: “L’oracolo dice a Neo ‘non sei venuto qui per fare una scelta, l'hai già fatta, sei qui per conoscere le ragioni per cui l'hai fatta’”. E le ragioni, ha spiegato dal palco, sono semplici: “Non ho resistito al grande amore per la nostra terra”.
Il nome di Ricci è riuscito comunque a unire le divergenze del Pd regionale. Divisione “decennale” che lui stesso ha riconosciuto dal palco. In prima fila c’erano tutti i “nomi” della compagine dem marchigiana, dall’ex governatore Luca Ceriscioli, all’ex sindaca di Ancona, ValeriaMancinelli, fino ai consiglieri regionali ManuelaBora e Maurizio Mangialardi, sconfitto alle regionali del 2020 da Acquaroli. E poi ancora, sindaci, parlamentari, e, fino alla piccionaia del teatro osimano, tanti cittadini. All’uscita l’entusiasmo per la candidatura dell’ex sindaco di Pesaro che nella città delle Marche del nord ha saputo unire il centrosinistra, con una giunta di “campo largo”, è forte e c’è anche chi si lascia andare a qualche commento (“non ci poteva essere di meglio”), come a dire che è la scelta giusta per risollevare i democratici marchigiani.
Tanti i punti toccati dall’europarlamentare durante l’evento, dalla sanitàpubblica “che deve tornare ad essere un pilastro fondamentale del welfare marchigiano” al rilancio delle areeinterne, ancora in difficoltà dopo il terremoto del 2016, e “sempre più colpite da spopolamento e difficoltà economiche”. Ma anche quello delle alleanze: la speranza è quella di arrivare a tutti, Movimento 5 stelle, Avs, Italia Viva inclusa. Tutto per respingere l’avanzata della destra marchigiana.
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