Napoli, che rimpianto: 50 milioni buttati dalla finestra per "colpa" di Conte

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Aurelio De Laurentiis forse ci pensa ancora: mancano 40-50 milioni all’appello ed è “colpa” di Antonio Conte. Lo dicono i fatti, oggi più che mai

Napoli, che rimpianto: mancano 50 milioni all’appello (AnsaFoto) – serieanews.com

Non si può certo dire che la gestione Antonio Conte a Napoli sia insoddisfacente. Anzi, l’impatto dell’ex Juve e Inter è andato oltre le più rosee aspettative, dal momento che il Napoli è attualmente primo in classifica, sebbene partisse dal decimo posto dello scorso anno, ed è fra le prime in Europa per tenuta difensiva e la prima europea per clean sheet.

Dati impressionanti, che certificano la bontà del lavoro svolto dal tecnico leccese nel lavoro sul campo. Anche le scelte di mercato si stanno rivelando vincenti, da Buongiorno a McTominay passando per il devastante David Neres. Eppure c’è qualcosa che oggi, col senno di poi, pesa un po’ soprattutto sul “what if” che avrebbe portato sceglierei una strada differente.

Che il PSG abbia messo gli occhi su Kvicha Kvaratskhelia non è certo una novità. Da mesi, i parigini studiano ogni mossa per assicurarsi il talento georgiano, e l’idea di portarlo a casa è ormai più di una suggestione. Tuttavia, è improbabile che l’affare si concretizzi già in questa finestra di mercato: l’ipotesi più concreta resta quella di una cessione a giugno. Il nodo cruciale? La cifra.

Oggi si parla di un valore intorno ai 90 milioni, forse addirittura 80 se Kvaratskhelia accetterà di rinnovare il contratto inserendo una clausola rescissoria. Una somma che, sommata ai 75 milioni ipotizzati per la cessione di Victor Osimhen, porterebbe nelle casse del Napoli un totale massimo di 160 milioni.

Napoli, che occasione persa: Osimhen e Kvaratskhelia valevano 200 milioni

Numeri interessanti, certo, ma c’è un retroscena che lascia un retrogusto amaro: l’estate scorsa il Napoli ha rifiutato ben 200 milioni per i due gioielli, offerti proprio dal PSG.

A pesare su questa scelta è stato soprattutto il veto posto da Antonio Conte su una cessione anticipata di Kvara, considerato imprescindibile per il progetto tecnico. Una decisione che oggi, guardando le difficoltà del fantasista georgiano, sembra essersi trasformata in un boomerang. Dopo un avvio di stagione complicato, il rendimento del numero 77 è calato drasticamente, rendendo più difficile spuntare un prezzo superiore agli attuali 80-90 milioni.

Sono state le ultime volte che abbiamo visto Kvara esultare con la maglia del Napoli? (AnsaFoto) – serieanews.com

E poi c’è il caso Osimhen. L’attaccante nigeriano, simbolo dello scudetto azzurro, è stato protagonista di una situazione ancora più caotica. L’estate scorsa il Napoli puntava a cederlo per 120 milioni, ma le offerte non sono state all’altezza delle aspettative. Alla fine, si è optato per un prestito al Galatasaray, con l’inserimento di una clausola rescissoria abbassata a 75 milioni. Una scelta che, a conti fatti, ha ridotto drasticamente il margine di guadagno del club.

Mettendo insieme i pezzi, il quadro è chiaro: la gestione delle due stelle azzurre ha portato a un potenziale ammanco di 40-50 milioni rispetto a quanto si sarebbe potuto incassare la scorsa estate. Una cifra che pesa, soprattutto considerando le difficoltà economiche e sportive che il Napoli sta affrontando in questa stagione.

La domanda è inevitabile: valeva davvero la pena trattenere entrambi i giocatori? La scelta, inizialmente guidata dalla volontà di Antonio Conte di mantenere una squadra competitiva, non ha portato i frutti sperati. E ora, con la prospettiva di cessioni meno remunerative, il rimpianto è più che giustificato.

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