Non solo il crash del sito ministeriale per accedere al tax credit, i produttori devono pure pagare (200 euro) per depositare la domanda

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E anche il sito ministeriale per accedere al tax credit va in crash. Sono diverse negli ultimi giorni le lamentele di chi, tra produttori cinematografici, sta tentando di inviare e depositare la propria domanda al Ministero della Cultura per beneficiare del tax credit. Una vicenda che ricorda da vicino quella accaduta nell'aprile 2020 quando partite Iva e lavoratori autonomi tentarono di presentare domanda per ricevere il bonus da 600 euro e il sito dell'Inps andò in tilt per un'intera giornata tanto da sospendere ogni tipo di contatto online.

In pratica il 5 novembre scorso la piattaforma su cui caricare i dati dei richiedenti la tanto agognata – e ridotta – agevolazione fiscale sulle produzioni cinematografiche ha smesso di funzionare dopo poche ore dal via. I produttori peraltro si sono ritrovati di fronte per la prima volta da quando esiste la possibilità di presentare progetti, il pagamento per il deposito della domanda. Pagamento che consta in duecento euro, cifra fissa per qualunque casa di produzione piccola o grande che sia, da versare entro 5 giorni, dalla data di raccolta delle domande, sul sito PagoPA.

E già qui tra gli almeno 400 depositari di domanda molti lamentano il fatto che un servizio pubblico debba essere pagato ad un'azienda privata. Fatta di necessità virtù, ecco però che la piattaforma DGCOL del Ministero collassa. "Tutto questo è inaccettabile", ha scritto un piccolo produttore sui social. "Il cinema italiano non solo è rimasto bloccato per mesi quando non si sapeva se per film già pronti ci sarebbe ancora stato il tax credit, ma adesso è stato blnoccato di nuovo da un sistema elettronico in tilt".

Alla fine della fiera la piattaforma è stata inaccessibile per sette giorni – dal 5 al 12 novembre, come è scritto in un comunicato Mibact – ed ha ripreso a funzionare dal 12 novembre. Sempre nello stesso comunicato si invitano gli utenti che hanno depositato domande tra il 4 e il 5 novembre a verificare se risultano aggiornate e registrate. In mezzo a tutto questo caos, comunque il MIBACT ha inviato un'ulteriore comunicazione dove annuncia una "proroga" per le spese istruttorie a PagoPA per la prima sessione dei contributi selettivi 2024. Insomma, come diceva un celebre ciclista per l'agognato e sofferto tax credit "l'è tutto da rifare".

Immagine realizzata con l’Intelligenza Artificiale

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