Parte la kermesse di Davos, il "forum delle élite globali". Attesa per il videocollegamento di Trump. In arrivo plotoni di escort
01/20/2025 02:20 AM
Anche quest’anno il Forum di Davos. Quel posto nelle Alpi svizzere dove, ogni gennaio, le “élite globali” arrivano conjet privati e carovane di suv per parlare di diseguaglianze globali e lotta ai cambiamenti climatici. La kermesse dura cinque giorni, da lunedì 20 gennaio a venerdì 24. I partecipanti attesi sono circa 3mila, poco più della metà sono manager di grandi banche ed aziende internazionali. Ci sono poi banchieri centrali, economisti, giornalisti, esperti e politici. Sessanta i capi di stato che prenderanno parte agli incontri.
Il 23 gennaio l’attesissimo intervento del presidente statunitense Donald Trump, freschissimo di insediamento alla Casa Bianca, che si collegherà però in videoconferenza. La platea è composta per lo più da cheerleader della più sfrenata globalizzazione che verso Trump, e le sue politiche commerciali a base di dazi, ha parecchie diffidenze. Tuttavia, la completa deregolamentazione in fatto di vincoli alle imprese, inclusi quelli ambientali, solletica gli appetiti di molti capi d’azienda .
Lo stesso giorno parlerà anche Javier Milei, l’ultraliberista con simpatie di estrema destra, idolo del pubblico locale.Martedì 22 gennaio parlano il cancelliere tedesco (uscente) Olaf Scholz, il presidente ucraino Volodymyr Zelenski, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa e il presidente israeliano Isaac Herzog. Interverranno pure la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ed il premier spagnolo Pedro Sanchez.
Attesa la presidente della Bce Christine Lagarde, fra gli esponenti dell'economia globale più di spicco assieme alla direttrice generale del Fmi Kristalina Georgieva. Fra le organizzazioni sovranazionali ci sarà il segretario generale della Nato Mark Rutte, oltre ai vertici di Wto e Who.
Sparuta la presenza italiana, per il governo ci sarà solo il ministro della Salute Orazio Schillaci. Ci saranno però l'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi e il presidente dell'Enel Paolo Scaroni, oltre al numero uno di Intesa Sanpaolo Carlo Messina e quello di Unicredit Andrea Orcel.
Il clima non è dei più allegri. Il rapporto che introduce il Forum sottolinea che per l'economia mondiale, “tutti i segnali puntano verso ulteriori turbolenze commerciali” nel 2025: ben l'89% degli economisti si aspetta “una guerra commerciale fatta di ritorsioni e restrizioni commerciali fra gli Usa e la Cina”, mentre il 68% prevede uno scontro più ampio. Tuttavia “anche se la nuova amministrazione Usa probabilmente imprimerà la sua linea sulle prospettive del 2025, questo potrebbe non comportare un cambiamento drammatico nella traiettoria” del commercio globale.
Il gran cerimoniere, come di consueto, è Klaus Schwab, ottantenne fondatore ed ex presidente del Forum, su cui, la scorsa estate sono piovute accuse di aver favorito la creazione di un ambiente dove le violenze di genere sono la prassi.
I grandi temi di questa edizione sono: “Ricostruire la fiducia”, “Re immaginare la crescita”, “Investire nelle persone”, “Salvaguardare il pianeta”, “L’Industria nell’era dell’intelligenza artificiale”. Dal Forum di Davos non è comunque mai uscito nulla degno di essere ricordato. È un’ occasione per fare pubbliche relazioni ad altissimo livelloe, di solito, per fare felici le escort di tutto il circondario.
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