"Per 32 anni sono stata la tipica 'golosa', poi ho fatto 8 settimane senza zucchero: così ho capito quanto fa davvero male alla salute": l'esperimento

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Non avrebbe mai pensato di rinunciare allo zucchero industriale, e invece arrivata a otto settimane di "astinenza" l'autrice di Vogue, Desireé Oostland, che ha raccontato per la rivista la sua esperienza no sugar, rivendica risultati per il corpo e per la mente davvero insperati. " Per 32 anni – scrive – sono stata la tipica 'golosa'. Ero quella che teneva sempre qualcosa di dolce nella borsetta, quella che si indignava se qualcuno rinunciava al dessert al termine di un pasto e che, a prescindere da quanto aveva mangiato, aveva sempre spazio nello stomaco per una crème brûlée. Quella che, dopo una sessione di allenamento, si fiondava in un supermercato e comprava una barretta di cioccolato (al latte!), nella granitica convinzione di essersela meritata".

Poi, a poco a poco, qualcosa inizia a cambiare, la Oostland sente di star perdendo il controllo sul suo regime alimentare e in particolare sul consumo di dolci. Decide quindi un taglio radicale dello zucchero industriale "Il primo giorno senza zuccheri – spiega – mi ha rivelato quanto la forza delle abitudini possa essere difficile da superare. Più volte, mentre lavoravo, sono stata tentata di andare a prendere qualcosa di dolce al distributore di snack e, durante i primi tre giorni, ho dovuto compiere uno sforzo titanico per resistere". Poi però la tentazione si è andata attenuando e dopo una settimana circa sono arrivati gli effetti positivi: "Mi sono accorta di sentirmi più in forma. La mattina scendevo dal letto molto più velocemente e, quando scrivevo, riuscivo a concentrarmi molto meglio. In generale, avvertivo un senso di leggerezza, sia fisico sia mentale. La notte dormivo meglio e, durante il giorno, mi sentivo più rilassata. Ora, dopo varie settimane, mi accorgo di essere più concentrata e in forma, senza contare che, nel frattempo, ho perso un po' di peso, cosa che, peraltro, non era fra i miei obiettivi".

Questo non significa che sia consigliabile a tutti un taglio netto con lo zucchero, e soprattutto che sia opportuno eliminarlo definitivamente. "Per alcuni – continua l'autrice – è sufficiente ridurre il consumo di zucchero, ma, nel mio caso, era necessaria una pausa drastica. L'aver completamente rinunciato allo zucchero industriale, anche se solo per qualche settimana, è stato, per quanto mi riguarda, l'indispensabile premessa per poter stabilire un rapporto sano con questa sostanza. Ora, al termine del mio percorso della durata di 8 settimane, mi rendo conto di riuscire a controllare le mie voglie di dolci". In via generale, e salvo sempre il consiglio di un medico sulla propria situazione individuale, quella che va perseguito è appunto una gestione sana dei dolci in generale e dello zucchero in particolare.

Alcune indicazioni ci possono venire dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che raccomanda di limitare l'assunzione giornaliera di zuccheri – come glucosio, fruttosio e in generale zucchero da tavola – ad una quantità inferiore al 10% della quantità totale di energia che assumiamo attraverso i cibi durante la giornata. Ove possibile si dovrebbe arrivare a meno del 5% dell'energia totale giornaliera: per un adulto con indice di massa corporea medio ciò equivale a 25 grammi di zucchero, mentre per un bambino di sei anni ancora meno (circa 20 grammi). Basti pensare che una bustina di zucchero che mettiamo nelle bevande ne contiene circa 5 grammi, per fare le dovute proporzioni e eventualmente iniziare a modificare a poco a poco le nostre abitudini alimentari

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