Primo caso umano di aviaria in Europa, è un lavoratore in una fattoria di pollame in Gran Bretagna

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Primo caso umano di influenza aviaria in Europa. La conferma è arrivata oggi dalle autorità sanitarie britanniche nel Regno Unito. “La persona che ha contratto l'infezione” lavorava in una fattoria “ed è stata a contatto con un vasto numero” di polli contagiati in un allevamento, ha precisato la UK Health and Security Agency, assicurando che il rischio di una diffusione pubblica più ampia fra le persone comuni che non svolgono lo stesso mestiere “continua a essere molto basso”. Poche le informazioni che si possono leggere sul sito dell’agenzia: il caso è stato registrato nella regione delle West Midlands.

La persona contagia, spiega la nota, è in buone condizioni di salute ma è stata ricoverato in un’unità per le malattie infettive ad alto impatto (HCID). Gli uccelli erano infetti con il genotipo DI.2, uno dei ceppi che circolano tra gli uccelli nel Regno Unito in questa stagione. “È importante notare che questo genotipo è diverso dai ceppi che circolano tra i mammiferi e gli uccelli negli Stati Uniti”. Negli Usa sono oltre 60 i casi umani ed è stato registrato un decesso in Lousiana. L’analisi filogenetica ha mostrato che ci sono punti di contatto con il virus che ha colpito una ragazzina in Canada che è stata ricoverata quasi due mesi all’ospedale pediatrico di Vancouver ed è stata dimessa a metà gennaio.

L’agenzia fa sapere che “nonostante l’assenza di trasmissione da uomo a uomo, l’UKHSA ha avviato un tracciamento di tutte le persone che sono state in contatto con il caso confermato. A coloro che sono stati identificati come ad alto rischio di esposizione è stata offerta una terapia antivirale, per ridurre la possibilità che eventuali virus a cui sono stati esposti possano causare un’infezione. “Il rischio di influenza aviare per il pubblico generale rimane molto basso nonostante questo caso confermato. Abbiamo sistemi robusti in atto per rilevare i casi precocemente e adottare le misure necessarie, poiché sappiamo che possono verificarsi infezioni da spilloverdagli uccelli agli esseri umani” ha dichiarato Susan Hopkins, consigliere medico capo dell’UKHSA. Le autorità sanitarie ripetono le raccomandazioni che sono state diffuse anche in passato: di non toccare uccelli malati o morti e di seguire le indicazioni riguardo alla segnalazione di eventuali casi sospetti di influenza aviare.

“La sicurezza dei cittadini è fondamentale e stiamo monitorando attentamente questa situazione. Il rischio di trasmissione più ampia o successiva è molto basso; tuttavia, il Regno Unito rimane preparato e pronto a rispondere a qualsiasi minaccia sanitaria attuale e futura – dichiara Andrew Gwynne, ministro per la Salute – Di recente abbiamo aggiunto il vaccino H5, che protegge dall’influenza aviaria, alle nostre scorte”.

Foto di archivio

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