Stop al decreto sui nuovi Livelli essenziali delle prestazioni: il Tar del Lazio accoglie il ricorso di centinaia di strutture private
12/30/2024 12:11 PM
Stop al decreto che dopo un’attesa di 20 anni ha definito i nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea), cioè la lista delle prestazioni che il Servizio sanitario nazionale deve garantire alla popolazione gratuitamente o tramite il pagamento di un ticket. Il Tar del Lazio ha infatti sospeso l'efficacia del provvedimento con cui il Ministero della Salute lo scorso 25 novembre ha emanato il Tariffario. Era stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 27 dicembre e avrebbe dovuto entrare in vigore il 30 garantendo ai cittadini oltre 3mila prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica: dall'erogazione omogenea su tutto il territorio della procreazione medicalmente assistita agli screening neonatali, passando per la diagnosi e il monitoraggio della celiachia e delle malattie rare.
Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso proposto da centinaia di strutture accreditate con le maggiori associazioni di categoria che metteva nel mirino la carenza d'istruttoria, la mancata considerazione dell'andamento dei costi produttivi aggiornati e le criticità giuridiche e metodologiche del decreto. Il Tar scrive tra l’altro che il decreto “è stato adottato dopo oltre 20 anni dai precedenti nomenclatori, delineando così l'insussistenza dell'urgenza“. Il 28 gennaio si pronuncerà la camera di consiglio.
Ora, fa notare il sito specializzato Quotidiano Sanità, si rischia il caos. Le Regioni infatti avevano appena adeguato i nomenclatori con i nuovi codici delle prestazioni ma ora il ministero dovrà attuare la sospensiva che obbliga a tornare al passato. Difficile riuscire a ripristinare i sistemi con le vecchie tariffe in pochi giorni.
Figuraccia per la maggioranza: poche ore prima della notizia della decisione del Tar il senatore di Fratelli d'Italia Guido Liris aveva festeggiato la – ora saltata – entrata in vigore dei nuovi Lea parlando di “una giornata storica per la sanità italiana: nuove importanti cure, nuove cruciali prestazioni saranno erogate gratuitamente o a seguito di ticket su tutto il territorio nazionale, una scelta di incredibile portata economica e sociale, fatta anche al fine di eliminare i divari tra regione e regione, tra Nord e Sud. Grazie al ministro Schillaci e al sottosegretario Gemmato oggi viene completato, con un appostamento di 550 milioni di euro, un aggiornamento iniziato 8 anni fa”.
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