Ultimo passaggio (blindato) per la legge di bilancio in Senato. Sabato il via libera. Le opposizioni: "Parlamento mortificato"
Ieri alle 06:21 AM
Ultimo atto per la legge di Bilancio che alle 14 approda nell’Aula del Senato e su cui, quasi certamente, il governo porrà l’ennesima richiesta di fiducia che fa decadere le proposte di modifica. Il voto finale è atteso per domani all’ora di pranzo. Si andrà in Aula anche senza mandato al relatore, come anticipato.”Visti i tempi stretti, sono pronto a chiedere di procedere senza il mandato”, aveva spiega il relatore e capogruppo di FdI in commissione Guido Liris. “Ma l'auspicio – aggiunge sempre Liris – è che sia l'ultima volta che accade una cosa del genere”. In mattinata si è svolto l’esame in commissione bilancio con 800 proposte di modifica presentate dalle opposizioni.
“Non si potrà cambiare una virgola di una legge ingiusta”, lamenta il Pd. Le opposizioni danno voce ad un malessere che serpeggia da tempo: la prassi di una manovra che dal 2018 viene modificata in un solo ramo del Parlamento, esautorando di fatto l'altro. “La sensazione è che siamo qui per una manovra arrivata morta, arrivata inerme”, dice il capogruppo Francesco Boccia, che dopo 6 mesi di richieste senza risposte torna a chiedere “un ddl di modifica delle modalità della legge di contabilità”. “Anche quest'anno, uno dei due rami del Parlamento viene mortificato e privato delle proprie competenze“, aggiunge il capogruppo del Movimento 5 Stelle Stefano Patuanelli.
La gestazione della manovra è durata circa due mesi. La legge di bilancio vale 30 miliardi di euro, per lo più impegnati per confermare misure già introdotte con le manovre degli scorsi anni. I vincoli di bilancio europei tornati pienamente in vigore fanno sì che non ci siamo margini per allargare i cordoni della borsa. Vinee reso strutturale l'accorpamento delle aliquote Irpef su tre scaglioni: 23% fino a 28mila euro, 35% fino a 50mila euro e 43% oltre i 50mila euro. Piccolo ampliamento per il taglio del cuneo fiscale: la soglia di reddito sale da 35mila a 40mila euro. Per ogni figlio nato o adottato dall'1 gennaio 2025 è riconosciuto un importo una tantum pari a mille euro, per nuclei familiari con Isee non superiore a 40mile euro annui.
L'articolo Ultimo passaggio (blindato) per la legge di bilancio in Senato. Sabato il via libera. Le opposizioni: “Parlamento mortificato” proviene da Il Fatto Quotidiano.