"Violenze sessuali su studenti minorenni": arrestata per pedofilia l'insegnante aggredita dai genitori degli alunni a Castellammare
Oggi alle 05:31 AM
Erano veri i sospetti e le denunce dei genitori della scuola media Salvati di Castellammare di Stabia, che nel novembre scorso fecero irruzione nel plesso e tentarono di linciare una insegnante di sostegno, accusandola di violenze sessuali contro i loro figli, rompendo il polso al padre. Quelle accuse per le quali la donna è stata arrestata e tradotta in carcere a Benevento stamane, su decisione del Gip di Torre Annunziata, al termine di rapide indagini condotte dai carabinieri della sezione operativa e della stazione locale.
Il comunicato diffuso dalla Procura guidata da Nunzio Fragliasso chiarisce che la donna non si sarebbe limitata a chat dal contenuto sessualmente esplicito, come pareva dalle prime indiscrezioni delle scorse settimane, ma avrebbe anche praticato sesso con uno dei ragazzini. Sarebbe avvenuto in una stanza della scuola, denominata la "saletta", poi diventata il nome della chat finita nel mirino degli inquirenti e analizzata dai periti della procura dopo il sequestro dei cellulari e del pc dell'insegnante. Oltre alla violenza sessuale, è accusata di induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne.
All'arresto si è arrivati dopo la denuncia di alcuni genitori, difesi dall'avvocato Antonio De Martino, dopo l'audizione in forma protetta di sei piccole vittime, e dopo l'analisi dei file audio estratti dai loro telefoni cellulari. Tutto sarebbe iniziato nell'ottobre del 2023, quando l'insegnante di sostegno di uno dei minori avrebbe coinvolto i ragazzi in reiterate condotte di carattere sessualizzante, e con la scusa di impartire ripetizioni li ha condotti in una stanza denominata appunto "la saletta", ha mostrato loro video pornografici e indicazioni su come essere iniziati al petting, invogliandoli a scambiarsi effusioni sessuali e praticando del sesso orale ad uno di loro.
Quando quella stanza è stata chiusa, la violenza è proseguita con la creazione di un gruppo Instragram, denominato proprio "la saletta", da quel momento infarcito di discorsi sessualmente espliciti, "nel corso dei quali la stessa si relazionava direttamente con i minori sulla base di un rapporto di tipo sostanzialmente paritario", si legge nella nota a firma del procuratore Fragliasso.
La donna avrebbe soggiogato gli alunni minacciandoli di bocciature e di ritorsioni ai genitori, e millantando una relazione con un poliziotto. Il segreto è stato violato soltanto quando uno dei minori è stato sospeso perché trovato a fumare in bagno. Ai genitori che chiedevano spiegazioni dell'accaduto, ha rivelato tutto e ha mostrato i messaggi sui social.
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