Come se la passa il Perugia che domenica arriva al Mazza?

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Il rientro dalla pausa invernale riserva alla SPAL quello che di fatto può essere considerato uno scontro diretto per la salvezza. Il Perugia, ospite domenica al Paolo Mazza, ha 4 punti in più dei biancazzurri e punta a migliorare il suo rendimento per allontanarsi dalla zona scomoda della classifica. Nel girone d’andata gli umbri travolsero la squadra di Dossena (3-0) in una gara surreale, giocata in contemporanea con la chiusura della finestra estiva del calciomercato. Per capire meglio come si presenta la squadra alleata da Lamberto Zauli abbiamo chiesto l’aiuto di Gabriele Ripandelli, giornalista de “Il Messaggero“.

Dopo 5 vittorie, 8 pareggi e 7 sconfitte il Perugia è al 13° posto in classifica, a un passo dalla zona playoff ma anche poco sopra quella playout. Di certo non ci si aspettava un girone d’andata così, peraltro definito come il peggiore degli ultimi 40 anni in questa categoria. Cos’è che non ha funzionato?
“A inizio anno, visto anche il cambio di proprietà e il progetto giovani, ci si aspettava una stagione di transizione. L'idea era migliore di quella che si è rivelata in realtà, ovvero di un Perugia in grado di stazionare stabilmente nella zona play off pur non lottando per le prime posizioni. Sono varie le concause del rendimento negativo della prima parte di stagione. È stata costruita una rosa che necessitava di più qualità dal centrocampo in su, oltre che di un centrale difensivo in grado di sostituire Dell'Orco e Lewis che si sono infortunati durante la preparazione. Vanno aggiunti i ‘peccati di gioventù’, che hanno portato a sbagliare approcci alle partite come il 3-0 nel primo tempo contro la Pianese. Consideriamo poi gli infortuni, che hanno costretto la squadra a giocare in casa del Pescara senza attaccanti di ruolo, oltre ad avere fuori per diverse partite Montevago e Seghetti, determinanti con i loro gol. Chiudiamo la riflessione con errori arbitrali ed episodi sfortunati che caratterizzano grosso modo la stagione di ogni squadra. Così si può cercare di spiegare perché il Grifo non trova il bandolo della matassa, in una stagione finora deludente con diverse sliding doors che avrebbero potuto dare quella continuità in grado di rendere di più”.

A fine ottobre la società ha preso una decisione: via Formisano, dentro Zauli. Sebbene sia risaputa la sua abilità nella gestione dei giovani, vista anche la sua esperienza nei settori giovanili di Empoli e Juventus, il rendimento della squadra non è migliorato più di tanto. In linea di massima, come si può valutare il suo operato finora?
“Finora il cambio in panchina non ha portato gli effetti sperati, considerando che Zauli nelle sue prime dieci partite (tra coppa e campionato) ha una media punti migliore solo degli anni delle retrocessioni con Cosmi e Castori. Il debutto contro la Torres aveva fatto ben sperare considerando la grinta e la determinazione messe dal Perugia, diverse da quelle di appena qualche giorno prima contro il Milan Futuro quando ancora allenava Formisano. In quel match l'ex mister della Juventus Under 23 aveva stupito tutti, togliendo completamente i giovani dalla formazione e affidandosi ai più esperti. Con il tempo necessario per conoscere la rosa ha cercato il giusto mix, ritrovando un elemento importante in Matos. Il brasiliano ha iniziato solo una partita in panchina, trovando un gol e un assist nelle ultime due. Per leggere il cambio in panchina, che ha portato un assetto diverso e un cambio di principi sia in attacco che in difesa, vanno lette le parole di Formisano quando è tornato al Curi da tecnico della Pianese. Ha parlato di idee diverse con la società, riferendosi alla difesa a quattro e all'utilizzo di alcuni giocatori”.

La gara di andata è stata contraddistinta da molti aspetti extra-campo, come la fine del calciomercato estivo e il closing per il passaggio di proprietà tra Santopadre a Javier Faroni. Come sono andati i primi mesi di gestione dell’imprenditore argentino? Come ha reagito la piazza alle sue dichiarazioni riguardo la situazione economica della società?
“Per la piazza l'arrivo di Javier Faroni è stata come una liberazione dopo anni di contestazione contro l'ex presidente Santopadre. Con il passare del tempo sono iniziati i dubbi sulla mancanza di un uomo di campo e sul silenzio su alcune tematiche. Le risposte sono state molteplici dall'intervista rilasciata ai media alla scelta di Mauro Meluso come direttore sportivo generale per affiancare Giugliarelli. Recentemente c'è stato un botta e risposta con Santopadre riguardo ai pagamenti di rate e fideiussioni relative al passaggio di proprietà. Complessivamente, finora sono state fatte delle correzioni strutturali e il mercato di gennaio sarà il primo banco di prova per l'aspetto sportivo”.

In seguito a un girone d’andata da dimenticare, quali obiettivi si è posta la società per questo girone di ritorno?
“L'obiettivo dichiarato sono i playoff. Zauli prima di Natale ha affermato che questa squadra non può lottare per le prime posizioni, ma che ha un blasone importante che va rispettato. Nella post season inizia un altro campionato”.

Giovedì si è ufficialmente aperta la finestra di calciomercato invernale e il Perugia ha già effettuato due operazioni a titolo definitivo con l’acquisto di Davide Riccardi e Jeremie Broh. In che modo questi due volti nuovi possono aiutare la squadra?
“Riccardi è un difensore esperto, che diventa un elemento prezioso nell'attesa che Angella recuperi dall'infortunio e che Dell'Orco ritrovi la migliore condizione. Molto importante per guidare i giovani compagni di reparto, è già conosciuto da Meluso che lo ha avuto come giocatore quando era direttore sportivo a Lecce. Broh è un elemento che può rivelarsi utile in fase di interdizione. Sia il difensore sia il centrocampista hanno giocato poco quest'anno, rispettivamente a Novara e a Padova, e vengono quindi con grande voglia di rivalsa. Il Grifo ha comunque bisogno di un giocatore di qualità a centrocampo o sulla trequarti e di un rinforzo in attacco. La vera sfida riguarda però il mercato in uscita, dove dovranno essere ceduti almeno 7-8 giocatori”.

Il Perugia arriva alla sfida in trasferta contro la SPAL in un momento in cui la squadra sembra avere qualche assenza di troppo. Questo come influirà sulle scelte di mister Zauli?
“Il Perugia a Ferrara sarà privo di Angella, Seghetti, Lewis e Gemello, il quale sconterà la seconda giornata delle due di squalifica rimediate nella sfida contro il Pontedera. Tra infermeria e mercato Zauli ha però quattro giocatori in più, più carte da partita in corso che da inizio gara. In difesa Riccardi è pronto per il debutto, mentre Dell'Orco dovrebbe tornare tra i convocati per la prima volta da quest'estate ma partire dalla panchina. Recuperato anche Cisco, che però non dovrebbe essere titolare. L'esterno è tra i migliori di questa prima parte di stagione. Broh sarà in ballottaggio con Giunti e Torrasi”.

Ci sono giocatori dai quali la SPAL dovrebbe guardarsi con particolare attenzione?
“Uno su tutti Montevago, che all'andata ha già segnato una doppietta, nelle ultime 6 partite ha timbrato 4 volte il tabellino e ha voglia di entrare il prima possibile in doppia cifra. Altra menzione speciale per Giunti, cuore e polmoni biancorossi”.

PROBABILE FORMAZIONE (4231): Albertoni; Mezzoni, Riccardi, Amoran, Giraudo; Giunti, Torrasi (Broh); Matos, Di Maggio, Lisi; Montevago.

INDISPONIBILI: Angella, Seghetti, Lewis.
IN DUBBIO: Palsson, Ricci, Viti, Souaré, Morichelli, Squarzoni.
SQUALIFICATI: Gemello.

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