Cosa c'è da aspettarsi dalla SPAL nella prima fase del mercato di gennaio 2025
01/02/2025 07:32 AM
La sessione invernale 2025 di calciomercato che è iniziata allo scoccare della mezzanotte del 2 gennaio non porterà grandissimi cambiamenti alla SPAL. Questo è il punto fermo da tenere come riferimento fino al prossimo 3 febbraio, giorno nel quale calerà il sipario sul mese di trattative. La dirigenza punta a mettere a disposizione di Andrea Dossena almeno tre volti nuovi nei ruoli in cui è più evidente la necessità di rinforzi: mezzala, attaccante esterno, centravanti. Altri movimenti dipenderanno dalle circostanze del mercato e dallo stato di salute della squadra. Ossia possibili uscite (qualche ipotesi già c’è), occasioni irripetibili, proposte vantaggiose di scambi ed evoluzioni particolarmente sfavorevoli sul fronte dell’infermeria.
Il margine di manovra è ridotto e non solo perché c’è un bilancio che impone cautela. La sensazione è che il direttore sportivo Casella – in accordo col dg Carra e con la proprietà – voglia evitare di sottoscrivere accordi onerosi in questa fase per avere più libertà a giugno 2025, quando scadranno diversi contratti pesanti e ci sarà la possibilità di alleggerire ulteriormente un monte-ingaggi che ancora oggi è il più alto del girone B, anche a causa di giocatori che attualmente sono fuori in prestito. La stima della riduzione non è molto lontana dal milione di euro.
Per cui la logica di fondo sarebbe quella di evitare di incastrarsi in accordi svantaggiosi (e quelli di gennaio lo sono spesso) che possono dare qualche beneficio nell’immediato ma poi creerebbero altri squilibri sul lungo periodo. Una costante delle precedenti gestioni sportive di Tacopina, soprattutto negli anni di serie B. Per cui il lavoro di razionalizzazione dei costi iniziato con Filippo Fusco e proseguito dallo stesso Casella – al netto dell’incomprensibile biennale a Bidaoui – ha un orizzonte di almeno altri cinque mesi. Basti pensare che un anno fa, tra le macerie della retrocessione, si viaggiava sopra ai 9 milioni a stagione, mentre ora si è scesi attorno ai 6,5. Comunque troppo per una squadra che non è mai stata in grado di stabilirsi tra le prime dieci della classifica.
Lo scenario attuale chiama in causa anche una sana dose di realismo: una salvezza, preferibilmente senza ansie da ultime giornate, è l’unico obiettivo realmente alla portata di questa SPAL. Per quanto le ambizioni non mancassero (e forse siano ancora presenti), il percorso delle prime venti partite sta lì a dire che agganciare gli ultimi vagoni del treno playoff (8-10° posto) è impegnativo e andare più su quasi un miraggio. E nell’epoca dei playoff allargati non s’è ancora vista una formazione salire in serie B partendo dalle retrovie della griglia di partenza. Per cui va accantonata l’idea di un miracolo sportivo e bisogna approfittare della situazione – tutt’altro che entusiasmante – per costruire un percorso, un po’ come era sembrato si potesse fare con Di Carlo nel girone di ritorno 2023/2024 prima che l’irrequietezza di Tacopina facesse ripartire tutti da un foglio bianco.
La parola d’ordine quindi è “puntellare”, in attesa di capire quanti tra i giocatori a lungo assenti per infortunio e problemi fisici assortiti (Fiordaliso, Bachini, Awua, Camelio, Bidaoui, Karlsson) potranno effettivamente dare un apporto maggiore nella seconda parte di campionato. Una parte delle mosse di Casella dipenderà necessariamente da questo aspetto.
Intanto il primo innesto, a meno di sorprese, sarà quello di Hamza Haoudi (2001) del Frosinone. Mezzala di buon fisico, mancino naturale, già alle dipendenze di Dossena alla Pro Vercelli (22 partite, 4 gol). La trattativa coi ciociari era già impostata a dicembre e vedrebbe l’acquisizione a titolo definitivo con contratto fino a giugno 2026. Per l’attaccante esterno sono circolati i nomi di Piovanello (2000, Juve Stabia), Spini (2001, Trapani) e Dell’Aquila (2004, Torino – ex Under 18 SPAL), mentre per quanto riguarda il centravanti sono sotto osservazione diversi profili di cui però non è ancora uscito pubblicamente il nome.
In uscita potrebbero esserci delle opportunità per Bruscagin (1989) visto che più di una squadra in serie C ha chiesto informazioni. Angeletti (2005) è ambito da diverse società di serie D, così come diversi altri ragazzi della Primavera. Tuttavia non sembra esserci fretta di sfoltire la squadra di mister Pedriali se non per ragazzi che potrebbero beneficiare di un periodo di ambientamento con i senior in una categoria inferiore. Andrà tenuta d’occhio anche la situazione di Buchel (1991): l’austriaco sarà libero dal prossimo 1 luglio e non è un mistero che la SPAL sarebbe felice di togliere il suo ingaggio dal libro paga con qualche mese d’anticipo. Il problema rischia di rimanere lo stesso incontrato in estate: nessun’altra società è disposta a esaudire le richieste del giocatore a livello economico. Diversa la pratica relativa a Radrezza (1993): il centrocampista viene da un girone d’andata molto deludente e in presenza di una proposta la SPAL si siederebbe al tavolo per valutarla attentamente.
ha collaborato Alessandro Orlandin