Qualche appunto tecnico-tattico su SPAL-Sestri Levante 1-1
Ieri alle 03:56 AM
Proprio nel momento in cui la SPAL aveva per l'ennesima volta la possibilità di dare una piccola svolta alla propria stagione, il pareggio per 1-1 maturato contro il Sestri Levante rovina ancora una volta tutto quanto, lasciando la squadra in una posizione di classifica precaria e vanificando quella minima spinta che si era percepita nell’ambiente dopo il successo di Lucca. Quella dei biancazzurri è stata una prestazione grigia come la giornata ferrarese di sabato. Contro avversari in difficoltà e che non segnavano da cinque partite ci si aspettava tutt’altro.
Sebbene l'infermeria abbia iniziato a svuotarsi, la necessità di rimettere in condizione i giocatori tornati disponibili spinge Dossena a confermare la squadra scesa in campo a Lucca, con il solo inserimento di Bassoli in difesa accanto ad Arena, con Calapai e Mignanelli sugli esterni, Awua, D'Orazio e Zammarini a centrocampo, Bidaoui, Rao e Antenucci in attacco.
L'approccio alla gara della SPAL è stato molto buono per la prima mezz'ora: in fase di non possesso è stata lasciata la prima impostazione alla difesa ligure, ma il pressing sulla seconda giocata è stato a tratti molto intenso, garantendo agli uomini di Dossena di recuperare tanti palloni tra la linea di centrocampo e la trequarti. C'è stata una buona collaborazione sugli sviluppi offensivi liguri sulle catene esterne, dove Calapai e Mignanelli sono stati ben supportati da Rao-D'Orazio e Bidaoui-Zammarini. I centrali difensivi hanno gestito senza troppi affanni Parravicini sulle palle alte. La linea di centrocampo si è fatta apprezzare per alcuni recuperi, specialmente con Awua e D'Orazio.
In fase di possesso la manovra spallina nel primo spezzone di gara è stata fluida, facilitata da buoni sviluppi offensivi sulle catene esterne dove soprattutto Rao e Mignanelli, supportati da D'Orazio, sono riusciti a creare spesso superiorità numerica a ridosso dell'area di rigore. Il supporto all'azione da parte della linea mediana è stato buono, sebbene siano da registrare ancora tanti errori in fase di impostazione che hanno di fatto vanificato delle situazioni pericolose, soprattutto in fase di ripartenza. Il gol del vantaggio di Rao ha premiato un avvio buono della SPAL.
Dopo il gol e soprattutto nella seconda frazione di gioco, proprio quando era lecito attendersi una SPAL determinata per chiudere la partita, ecco che gli uomini di Dossena inspiegabilmente si spengono. A differenza di quanto accaduto in passato la squadra è riuscita a mantenere il baricentro abbastanza alto, ma i troppi errori in fase di costruzione hanno esposto la difesa alle ripartenze liguri. Con il Sestri Levante che ha alzato la posizione degli esterni d'attacco (Clemenza e Durmush), Calapai e Mignanelli sono rimasti bloccati in posizione molto più arretrata rispetto al primo tempo, e con l'uscita dal campo di Bidaoui e lo spostamento di D'Orazio sulla linea offensiva, ecco che la SPAL ha perso un importante riferimento per la costruzione di gioco, che è pertanto stata affidata ai centrali di difesa Arena e Nador (subentrato a Bassoli). Il risultato è stato un possesso lento, fatto di lanci lunghi imprecisi e cambi di fronte
lenti, e le uniche azioni degne di nota sono nate dagli spunti di Haoudi. Troppo poco per rammaricarsi della mancata vittoria. La fase di non possesso è diventata macchinosa, con la squadra che è stata a tratti lenta nelle transizioni difensive e slegata nei raddoppi.
Cosa ha funzionato:
* La prestazione di D'Orazio sulla linea mediana: è riuscito a farsi apprezzare in fase di possesso e non possesso, ha sfiorato il gol del raddoppio, ed è in questo momento uno degli elementi più affidabili della rosa;
* Nel primo tempo la squadra è riuscita a sviluppare gioco in maniera fluida e differenziata: sebbene con una predilezione per le corsie esterne, anche centralmente ci sono stati degli sviluppi interessanti, anche se non si è mai cercata l'imbucata centrale;
Cosa non ha funzionato:
* Ancora una volta si sono visti troppi errori tecnici. Se a Lucca si poteva pensare che il campo pesante avesse influito, contro il Sestri Levante approssimazione e ansia hanno messo ancora una volta la SPAL in difficoltà. È complicato gestire le partite se manca una costruzione adeguata a una squadra che vuole tenere il pallino del gioco;
* Ormai è quasi diventata una costante quella della SPAL che non approccia il secondo tempo con la giusta carica agonistica: si è avuta la sensazione di una squadra scesa in campo con l'idea di gestire il vantaggio, facendo circolare il pallone e cercando di correre meno rischi possibili. Così facendo però, almeno fino al gol del pareggio del Sestri Levante, il pallone è stato prevalentemente tra i piedi di Galeotti e dei due difensori centrali, con enormi difficoltà a superare la linea di pressione ligure e, quando questo è accaduto, è mancata la lucidità per completare lo sviluppo con pericolosità;
* Con l'infortunio di Bidaoui e senza che il mercato abbia portato l'esterno destro tanto atteso, l'unica soluzione possibile è stato lo spostamento di D'Orazio sulla corsia esterna offensiva: è evidente che questa variazione abbia tolto al centrocampo l'unico elemento in grado di raccordare il gioco, garantire qualità e sostegno all'azione offensiva. Inoltre, il rendimento del giocatore sulla corsia esterna cala drasticamente.
È risaputo che nel girone di ritorno le partite abbordabili di fatto non esistano, e questa deve essere una lezione imparata dal match contro il Sestri Levante. Cadono scuse, alibi, se e ma in ogni forma ed è indispensabile guadagnare punti. Per non rimanere in una pericolosa mediocrità da zona playout ci deve essere una chiara svolta: le mancanze di certi giocatori in alcuni ruoli continuano a farsi sentire e senza aiuti dal mercato Dossena dovrà accontentarsi di fare con ciò che ha.
— Andrea Coletta, 40 anni, è allenatore UEFA B dal 2013 e negli ultimi anni ha lavorato come direttore tecnico in ambito dilettantistico.