60 anni, 15 donne e storie di vita che si intrecciano. La stilista Kristina Ti: "La vera libertà non è scappare, ma affrontare le sfide"
12/28/2024 11:28 AM
E' uno di quei volumi preziosi a cui concedere uno spazio vuoto sui nostri scaffali il libro fotografico "Reality" di Kristina Ti, il brand di Cristina Tardito. Perché? La stilista torinese che ha mosso i primi passi nel patinato mondo della moda internazionale negli anni '90, il momento aureo evocativo di icone e magazine di carta spessa, ha deciso di raccontare la sua storia e quella dei 60 anni dell'azienda di famiglia attraverso immagini di donne qualunque.
Sono personaggi femminili sconosciuti, anche di una certa età, in gran parte selezionati da una call pubblica a cui Kristina Ti ha aggiunto alcune figure della sua famiglia. Alla call, che non prevedeva fra i requisiti esperienza nella moda o nello shooting, hanno risposto in tantissime: circa 800. Ma solo otto di queste sono state immortalate dal fotografo Steve Panariti che ha voluto coglierle nella loro vita reale, realizzando scatti intensi, in bianco e nero, con una forte carica drammatica e una dimensione metropolitana.
In tutto, le donne ritratte sono quindici. Animano immagini dove lo sguardo e il corpo femminili non sono avulsi dalla realtà, appunto. Sono esattamente quelli che incontriamo nella nostra vita quotidiana sui mezzi pubblici, in trattoria, in un parcheggio dove alla sera si sale in auto dopo una giornata di lavoro, al campo di calcio dove giocano i nostri figli in un anonimo pomeriggio d'inverno e i loro compagni si arrampicano sulle reti. Si chiamano Francesca, Olina, Viviana, Carolina, Mariella, Rebecca e sono donne vere che fanno i più svariati lavori, dalla giornalista televisiva alla studentessa, dalla commessa alla ristoratrice. Libere, seducenti, intriganti, scomode, coraggiose, ruvide, dirette, fragili, vere, potenti, stanche, magnetiche, sfidanti, complesse, audaci, sensibili, maliziose, curiose, affascinanti, resilienti: Kristina Ti non riesce a trovare per la loro sfaccettata identità un unico aggettivo. "Chi siamo e chi saremo?", si chiede in questo viaggio dedicato alle donne.
Fra le immagini raccolte nel libro ce ne sono alcune che ci colpiscono. La prima è quella che ritrae una ragazza in un parcheggio di Milano. "Quel parcheggio è vicino a casa mia, un luogo ordinario che fa parte della mia routine. È gigantesco, e a volte sembra impossibile trovare posto, ma poi con un sorriso lo trovo sempre. Questi luoghi apparentemente anonimi hanno una loro poesia e mi ispirano, perché la creatività si nutre anche di dettagli quotidiani e inaspettati", rivela la stilista. Poi c'è l'immagine di una donna d'età, elegante e sobriamente truccata. Sembra straniera e se ne sta fieramente in piedi in un vagone della metropolitana. Sembra un'attrice della compagnia del Wuppertal nello spettacolo "Kontakthof", versione over 65, di Pina Bausch. La coreografa tedesca aveva cercato il cast per quel riadattamento dell'opera originale attraverso una call pubblica dedicata a gente comune. E nella pièce aveva coraggiosamente affrontato anche il tema tabù della sessualità in età matura. "Non mi interessa l'età come messaggio. Credo che l'energia, la passione e la consapevolezza di sé siano ciò che rende una donna affascinante, indipendentemente dagli anni. Con le mie collezioni voglio che ogni donna si senta sexy e sicura di sé, perché la femminilità non ha età e l'eleganza è un'attitudine, non un numero", specifica Kristina Ti.
Altro scatto altra storia e dimensione emozionale. Compare fra le immagini quella di una ragazza di spalle, tatuata sulle gambe, che corre nel bosco di notte. Il pensiero associa subito a quello scatto la paura femminile. Cosa rappresenta per la stilista? E' una corsa verso la libertà o piuttosto una fuga? La sua lettura è simbolica, riguarda un aspetto più intimo e non legato alla violenza: "Rappresenta per me entrambe le cose, corsa verso la libertà e fuga al tempo stesso – risponde – mi rivedo spesso nel desiderio di fuggire ma ho imparato che la fuga non è mai risolutiva. La vera libertà non è scappare ma affrontare le sfide, trasformare le difficoltà in opportunità. Quella corsa nel bosco è un momento di ricerca, una spinta verso la libertà e una riflessione sul cambiamento".
Torniamo quindi alla sua carriera e al viaggio che Kristina Ti ha percorso anche con la madre. Torinese, compare nel servizio fotografico come una donna fondamentale per la sua creatività. Cosa le ha trasmesso nella professione? "Mia madre rappresenta per me la donna sabauda per eccellenza, apparentemente fragile e schiva ma in realtà dotata di una forza e di un carattere fuori dal comune. Mi ha trasmesso la bellezza della discrezione, la resilienza e una visione della femminilità fatta di eleganza naturale e forza silenziosa. Sono qualità che cerco sempre di riflettere nel mio lavoro", svela.
La storia di Kristina Ti nelle immagini di "Reality" racchiude un immaginario di sensibilità femminile oltre il vestito. Ribalta i luoghi comuni e si allontana dai cliché anche solo nella scelta di immortalare quindici donne diversissime fra loro, in gran parte selezionate per personalità, ritratte nella loro vita ordinaria. Così, a emergere nel progetto fotografico, fortemente urbano, è il loro vissuto lontano dai riflettori, profondo e quasi oscuro. "Non era importante per me – conclude la stilista – che si vedessero gli abiti di Kristina Ti, lo scopo era ritrarre la realtà e rendere omaggio a una storia che è di tutte le donne".
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