Gaza, entro 48 ore si attende la tregua. "Israele deve mostrare le mappe del suo ritiro dalla Striscia. Poi manca solo l'ok di Hamas"
Oggi alle 02:54 AM
Si dovranno attendere massimo 48 ore per arrivare a un accordo definitivo sul cessate il fuoco a Gaza. Questo stando a quanto hanno riferito funzionari arabi vicini ai colloqui in corso a Doha tra i rappresentanti di Israele, gli Stati mediatori e Hamas. Ma l’emittente Al Arabiya frena gli entusiasmi: dopo che nella giornata di martedì tutti gli attori coinvolti, dallo Stato ebraico al partito armato palestinese, dai qatarioti agli americani, avevano confermato che l’intesa era imminente, oggi Hamas ha chiesto qualche ora in più per rivedere diverse clausole nell'accordo.
Colloqui ancora in corso, dunque, dopo che nella serata di ieri il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva convocato una riunione d'urgenza con i vertici della sicurezza per esaminare i termini dell'accordo: "Sono pronto per un cessate il fuoco prolungato a condizione che tutti i rapiti vengano rilasciati – aveva dichiarato in serata – È questione di giorni o ore. Aspettiamo la risposta di Hamas e poi può iniziare subito". Questa risposta, a quanto pare, non è ancora arrivata. Nelle ore in cui si diceva che l’intesa era ormai imminente era subito circolata la notizia che il Movimento Islamico di Resistenza stava ancora attendendo il via libera definitivo di Muhammad Sinwar, fratello dell’ex leader Yahya, ucciso da Israele nella Striscia nell’ottobre scorso. Ma adesso emerge che una delle questioni principali che deve ancora essere definita sono i parametri esatti del ritiro delle Idf da Gaza: i mediatori stanno ancora aspettando una mappa da Israele che li definisca, affermano funzionari arabi ipotizzando comunque che un accordo possa essere annunciato già mercoledì o giovedì sotto forma di una dichiarazione congiunta di Stati Uniti, Qatar ed Egitto.
Fino a quel momento, la guerra andrà avanti. Sei persone sono state uccise in un attacco aereo nella zona di Jenin, in Cisgiordania, e diverse sono rimaste ferite nel primo attacco israeliano nella città palestinese da quando l’Anp ha avviato una repressione nei confronti dei militanti di Hamas e dei gruppi più estremisti in West Bank il mese scorso. Nella Striscia, invece, almeno 22 persone sono morte in diversi attacchi israeliani nelle prime ore del mattino.
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