I prezzi dell'energia tornano a crescere, l'inflazione europea sale in dicembre al 2,4%. Italia sotto la media
Ieri alle 05:44 AM
L’effetto del calo dei costi energetici (rispetto ai picchi 2022/2023) si sta esaurendo e l’inflazione ha smesso di calare, anzi, ci sono piccoli segnali di una risalita. Nella zona euro, fa sapere Eurostat nella stima flash, si attesta al 2,4%, in aumento rispetto al 2,2% di novembre e in linea con le previsioni degli analisti. L’inflazione di fondo, che esclude tali componenti volatili, si è attestata al 2,7%.
Nei servizi l’incremento dei prezzi su base annua è stata del 4% (dal 3,9%) per lo più a causa dei salari. Per i prodotti alimentari del 2,7%), per l’energia dello 0,1%, un incremento modesto ma il primo dallo scorso luglio. Il dato per l’Italia, armonizzato per i criteri europei quindi leggermente diverso da quello nazionale, si attesta all’1,4%, in calo rispetto all’1,5%. Balzo in Germania, dove si passa dal 2,4 al 2,8% così come in Spagna. Si tratta di incrementi superiori alle attese. Più modesta la crescita del carovita in Francia, dove sale dall’1,7 all’1,8%.
Un report mensile della Banca centrale europea ha mostrato come l'inflazione percepita e quella attesa dalle famiglie europee sia tornata ad accelerare a novembre. Secondo il rapporto, il tasso d'inflazione mediano percepito nei 12 mesi passati a novembre è risalita al 3,4% dal 3,2% di ottobre. Quello atteso sui prossimi 12 mesi sale per il secondo mese consecutivo risale al 2,6% dal 2,5%. Le attese d'inflazione a tre anni tornano al 2,4%, livello dello scorso luglio, dal 2,1%.
Stando ai dati Istat non armonizzati, l’inflazione italiana è invece salita dello 0,1% su base mensile e dell'1,3% su base annua. Il ritmo di crescita su base annua dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, il cosiddetto carrello della spesa, si attenua (da +2,3% a +1,9%), mentre aumenta quello dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +1,6% a +1,8%). Nel 2024, commenta l'Istat, “Nel settore alimentare si assiste a un rapido ridimensionamento della dinamica dei prezzi (+2,3% da +9,8%) che tuttavia resta ben al di sopra del tasso di inflazione“.
Nell’intero 2024 i prezzi al consumo sono saliti dell'1%, in forte calo rispetto alla media del 2023 (+5,7%). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l'”inflazione di fondo”), i prezzi al consumo crescono del 2% (+5,1% nell'anno precedente) e al netto dei soli energetici del 2,1% (+5,3% nel 2023). Lo stima l’Istat commentando che “La netta attenuazione dell'inflazione nell'anno appena concluso è per lo più imputabile alla marcata discesa dei prezzi dei beni energetici (-10,1% da +1,2% del 2023)”.
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