
I tifosi della Narnese e la tentazione della carne: bistecche e ossa contro gli avversari in campo – Domeniche bestiali

03/20/2025 02:55 AM
Ora: ci rendiamo conto che se noi cominciassimo un episodio di questa rubrica parlando di Montale ci verrebbe opposta la classica critica radical chic "Ma tra gli stopperacci di terza categoria e gli energumeni cosa c’entra Montale?". Critica legittima. Ma è esattamente quello che faremo. Più o meno. Sì perché Montale chiamava "Ossi di seppia" una sua raccolta poetica, noi, che siamo pur sempre Domeniche Bestiali e non "Le domeniche del poeta" abbiamo comunque velleitàartistiche, ma non così raffinate e quindi pensiamo a "Ossi di manzo", che le americanate tipo "Tomhawk" o "T-Bone" ci fanno schifo.
OSSI DI MANZO
La premessa necessaria è che in caso di "eh ma si scrive ossa e non ossi" si subirà a domicilio lo stesso trattamento riservato dai tifosi della Narnese (Eccellenza Umbra) agli avversari. In cosa consiste il trattamento che ha fruttato una gara a porte chiuse? Nel bene assoluto, nell’essenza vera a pura delle Domeniche Bestiali: "Al rientro nello spogliatoio che si trova sotto la tribuna dei tifosi della Narnese, venivano lanciati oggetti nei confronti dei giocatori della squadraospitata (tra cui bottiglie di plastica con acqua, bistecche, ossa delle stesse, panini) colpendo anche l’assistente e provocandogli dolore". Il lancio di ossa e bistecche è già da premio Dom Best2025: grazie ragazzi.
SARCOFAGHI (MA DOVE CERCARE LA TOMBA?)
Una delle sezioni di "Ossi di Seppia" si chiama, appunto, Sarcofaghi, e una poesia in particolare è "Ma dove cercare la tomba?". Si presta particolarmente, questa poesia, per raccontare l’episodio che riguarda l’Arda Kardzhali, squadra bulgara, che domenica voleva ricordare con un minuto di silenzio PetkoGanchev, ex attaccante. A raccontare l’episodio, però, è stato lo stesso ex calciatore, visto che non era morto: "Sono entrato in casa e mia moglie in lacrime mi ha detto "Petko, Petko, hanno annunciato in tv che eri morto". Ha informato la squadra, che ha chiesto scusa, augurandogli lunga vita.
NON RIFUGIARTI NELL’OMBRA
"È ora di lasciare il canneto", recita la poesia che va sotto il titolo di sopra. Dal canneto allo spogliatoio che non voleva lasciare invece l’arbitro di Valcuviana-Ceresium Bisustum, Seconda Categoria Lombardia. È rimasto chiuso dentro, "non fidandosi" ad uscire dopo un match nervoso, con due cartellinirossi, chiamando pure i carabinieri…che però quando sono arrivati non l’hanno trovato: era già andato via.
CIO’ CHE NON SIAMO, CIO’ CHE NON VOGLIAMO
"Non chiederci la parola che squadri da ogni lato" l’ha già citata, mandandola a memoria, il Governatore della Campania De Luca, parlando di terzo mandato e Pd. Noi siamo più terra terra, e quando parliamo di "squadrare" pensiamo ai "poeti colrighello" che tracciano le linee sui campi di provincia, o a chi deve prendere le misure di porte, reti, pali, traverse. Possibilmente con uno scaletto sottratto a qualche imbianchino come in Fanfulla-Folgore Caratese di Serie D, come da foto che ci concede la pagina Facebook Calcio – Ultimi Romantici, che ringraziamo poiché, parafrasando Montale, restituisce l’esatta idea di "Ciò che siamo, ciò che vogliamo" nelle DomenicheBestiali.
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