
Laurea regolare? Calderone smentita in Aula dal ministero dell'Università. Opposizioni: "L'ateneo era straniero"

03/26/2025 12:38 PM
E’ una scena kafkiana, quella consumata alla Camera durante il question time in cui la ministra del Lavoro Marina Calderone ha risposto alle opposizioni sulla sua laurea all’università Link Campus di Roma. “Ribadisco che tutti i titoli di studio oggetto delle insinuazioni sono pienamente legittimi e conformi alla normativa vigente, come certificato anche dall’istituto universitario”, ha assicurato Calderone davanti al Parlamento. Peraltro senza mai entrare nel merito delle rivelazioni del Fatto Quotidiano, riportate in Aula da Pd, M5s e Avs, definite dalla ministra “attività di dossieraggio sistematico, in violazione della legge”. E tuttavia, anche il poco che ha detto, rivendicando la legittimità dei suoi titoli, le è stato subito rinfacciato dalle opposizioni. “Mentre ascoltavamo la ministra, è arrivata una risposta ufficiale da parte del ministero dell’Università“, ha esordito il deputato dem Arturo Scotto, riprendendo la parola alla ripresa dei lavori.
Ecco cosa ha scritto il ministero di Anna Maria Bernini: “Al momento del conseguimento della laurea triennale della ministra Calderone, l’università Link si configurava come istituzione straniera. I titoli emessi, quindi, non risultano nell’anagrafe nazionale dei laureati”. Poi Scotto rilancia: “Significa che quello che ha sostenuto pochi minuti fa la ministra, cioè che il percorso universitario era regolare e riconosciuto, dal punto di vista del ministero dell’Università e quindi del governo in cui la ministra siede non è vero“. A quel punto le opposizioni hanno chiesto un’informativa urgente del ministero dell’Università. “Un’informativa della ministra per sapere se un’altra ministra ha detto la verità”, ha riassunto il deputato di Avs, Francesco Mari, dopo che la collega M5s Valentina Barzotti aveva definito quelle di Calderone “le palle incredibili che ci viene a raccontare in questo Parlamento”.
Tutto a pochi minuti dalla conclusione del question time in cui Calderone ha attaccato il Fatto e le opposizioni: “Le tesi avanzate, oltre a presentare un’impostazione chiaramente pregiudiziale, si fondano su informazioni parziali e, in alcuni casi, manifestamente distorte”. Mentre “l’interrogazione prende le mosse da una cosiddetta “inchiesta giornalistica” che, in realtà, si configura come una vera e propria operazione di dossieraggio basato sulla divulgazione illecita di dati personali e sensibili in violazione della legge”. Operazione alla quale le opposizioni si sono prestate, sostiene la ministra, “solo per un attacco strumentale al governo Meloni”. La ministra non è entrata nel merito dei chiarimenti richiesti, dagli esami sostenuti nello stesso giorno, anche di domenica, in un ateneo dove era contemporaneamente titolare di una cattedra e suo marito, Rosario De Luca, era membro del cda. Non ultimo, hanno ricordato le opposizioni, “all’anagrafe degli studenti la sua laurea triennale non risulta”. Altro punto sul quale Calderone non ha dato spiegazioni, arrivate almeno in parte alcuni minuti più tardi da un altro pezzo di governo, dal quale ora le opposizioni pretendono un chiarimento definitivo.
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