Lega, a Pontida cori e striscioni contro Tajani. Salvini: "Chiedo scusa, ogni alleato è un amico". Il leader di Fi: "Grazie Matteo"

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Lo striscione “Ius scholae in vista, Tajaniscafista?”. Poi i cori con i “vaffa” per il vicepremier e leader di Forza Italia. La pre-Pontida, l'anticipo del raduno della Lega con protagonisti i giovani del partito, si è aperto con gli insulti ad Antonio Tajani, che proprio oggi ha presentato a Milano la proposta di legge sullo ius scholae. La contestazione dei giovani padani però è stata subito sconfessata dal leader della Lega, Matteo Salvini: “Chiedo scusa a nome loro. Ogni alleato è un amico“. Parole apprezzate da Tajani, che su X ha subito voluto chiudere il caso: “Grazie Matteo Salvini. Anche per me ogni alleato è un amico. La lealtà è il principio sul quale si regge la coalizione di centrodestra al governo dell'Italia”.

“Sono 4-5 scemi. Tajani è un amico e alleato”, ha poi detto il segretario della Lega riferendosi alle contestazioni dei giovani del suo partito contro il vicepremier e leader di Forza Italia. Un concetto che Salvini ha ribadito anche dal palco di Pontida, dove è intervenuto alla festa dei giovani militanti leghisti: “Io rischio consapevolmente 6 anni di carcere perché ho fatto quello in cui credevo. A maggior ragione non possiamo giocare e scherzare: gli avversari non sono in maggioranza. Sono fuori. Per quel che mi riguarda, Antonio Tajani è un amico e alleato, Giorgia Meloni è un'amica e alleata e io non rischio il carcere perché qualcuno ha voglia di giocare. Di parchi giochi ce ne sono tantissimi”. E ha concluso: “E chi non l'ha capito, fuori dalle balle“.

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