Ospedale di Torino, il rettore di UniTo contro la nomina del direttore: c'entra lo stop alla libera professione?
01/27/2025 11:56 AM
Nei giorni scorsi il Magnifico Rettore dell'Università di Torino (UniTo), Prof. Geuna, ben supportato dai suoi colleghi professori della Facoltà di Medicina e Chirurgia che operano nelle strutture messe a disposizione dalla Città della Salute e della Scienza di Torino (Aou-Csst) per le scuole di medicina, ha abbandonato l'understatement sabaudo per attaccare a testa bassa la scelta dell'assessore regionale alla Sanità di nominare il dott. ThomasSchael a Direttore generale dell'Azienda. Così l'assessore Riboldi ha dovuto nominarlo commissario, proprio per aggirare l'opposizione dell'università. Questo Schael dev'essere proprio una sciagura se scende in campo l'Università, in genere così accomodante e allineata alle giravolte della politica sanitaria regionale.
L'Aou-Csst è un gigante da 10mila dipendenti circa e ha un bilancio annuale prossimo al miliardo e duecento milioni, un colosso unico nel settore. Comprende quattro presidi ospedalieri: Molinette, il ginecologico Sant'Anna, il Cto – Centro Traumatologico Ortopedico e l'Ospedale Infantile Regina Margherita. Al suo interno operano centri di eccellenza in molti settori. Vale centinaia di carriere accademiche e brillanti esiti professionali, oltre a centinaia di migliaia di euro l'anno per decine e decine di medici che svolgono l'attività libero professionale all'interno dell'Azienda. Me ne occupo da tempo, specie per dare conto di disavanzi monstre, liste d'attesa chilometriche e indagini della Magistratura.
L'Aou-Csst offre risultati economici e finanziari tra i peggiori sul piano nazionale: nel 2021 per ogni euro ricevuto dalla Regione ha prodotto ricavi per 1,32 €. Nello stesso anno ogni euro regionale trasferito al Sant'Orsola di Bologna produceva ricavi per 2,89 €; in Lombardia l'ospedale Niguarda produce ricavi per 1,80 per ogni euro investito; l'ospedale Umberto I produceva ricavi per 2,57 per ogni euro trasferitogli dalla Regione Lazio. Restando al Piemonte, sulla base dei dati 2023, gli unici completi, ogni euro trasferito alla Aou-Csst ha prodotto ricavi per 1,75 €; ogni euro traferito all'Aou San Luigi Gonzaga di Orbassano ha prodotto ricavi per 2,05 €; ogni euro trasferito all'Aou Maggiore della Carità di Novara ha prodotto ricavi pari a 2,17 €. Non ingannino le piccole variazioni percentuali, perché applicate a centinaia di milioni di euro producono differenze nei trasferimenti dell'ordine di centinaia di milioni. Se la Regione avesse trattato tutte le Aziende Ospedaliere Universitarie come quella di Novara, la differenza tra i ricavi e i costi della Azienda Csst sarebbe stata di -81.261.208,45 € e non -25.152.188,49, come risulta dal bilancio consuntivo per quell'anno. La generosità dei trasferimenti regionali non è bastata però a diminuire né a contenere i tempi delle liste d'attesa per le visite specialistiche e per i ricoveri. Infatti sono aumentati, i tempi.
Dal 31 gennaio del 2019 l'Azienda Csst è stazione appaltante della gara per la realizzazione del Psri – Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione, il nuovo complesso sanitario Torino il cui costo della concessione prevista per realizzarlo sfiora 1,2 mld di euro. Ad oggi, la gara non è stata ancora aggiudicata definitivamente. Mancano poco più di 84 mln di euro per la cui disponibilità serve un Accordo di Programma con il Ministero della Sanità. Inoltre, il completamento della bonifica dell'area, a carico della Regione su cui sorgerà il Parco della Salute della Ricerca e dell’Innovazione, non avverrà prima della fine del 2025. Poi, forse, si comincerà a costruire.
E pensare che la Regione Piemonte, per accelerare i tempi, fin dal settembre 2020 (n. 12-1994) aveva istituito "la Cabina di monitoraggio del Parco della Salute, della Ricerca e dell'Innovazione di Torino che avrà come compito: […] di verificare e monitorare, da un punto di vista generale, sia le fasi di gara e sia, successivamente, le fasi realizzative dell'intervento con la finalità di prevenire eventuali criticità …". La Cabina di monitoraggio prevede la presidenza designata dall'assessorato regionale alla Sanità: la rappresentante della Città di Torino; l'allora commissario straordinario per l'Aou-Csst, dott. La Valle; il Rettore di UniTo prof. Stefano Geuna; un rappresentante del Politecnico di Torino; il Prefetto della Città di Torino.
Nonostante l'importanza della Cabina di monitoraggio, fino all'anno scorso, non esistevano i verbali delle riunioni che, pare, si sono tenute presso l'Assessorato alla Sanità.
Per portare a compimento la gara per il Psri, dopo cinque anni e mezzo, è dovuto intervenire il Governo centrale con la nomina del Commissario straordinario dott. Corsini. Mancano i soldi, dunque è di nuovo tutto fermo in attesa che qualcuno trovi i circa 84 milioni di euro necessari alla stipula dei contratti e alla partenza dei lavori.
Se tutto andasse come dicono le previsioni più ottimistiche, verso il 2031 l'opera potrebbe vedere la luce. Considerato che si lavora da circa vent'anni senza che nulla sia cominciato, qualunque test di efficienza politico-amministrativa produrrebbe l'allontanamento di un sacco di gente. Circa le prestazioni, gli unici a non potersi lamentare sembrerebbero essere i medici che svolgo la libera professione all'interno dell'Azienda.
Visto il silenzio dell'Università garantito finora davanti a criticità enormi, ha sorpreso non poco la presa di posizioni pubblica del Rettore di UniTo contro la nomina del dott. Thomas Schael, candidato dall'Assessore Riboldi alla Direzione Generale dell'Azienda Csst, nonostante l'ottimo curriculum. Poi leggi le cronache locali dei giornali che riportano dello scompiglio che starebbe provocando l'annuncio dell'intenzione del dott. Schael di sospendere l'attività di libera professione dei medici (intramoenia) affinché questi ultimi possano dedicare più tempo alle prestazioni del servizio pubblico; il tutto per accorciare i tempi delle liste di attesa dei pazienti, davvero fuori controllo. Vuoi vedere che tutto questo c'entra qualcosa con il risveglio del Magnifico?
L'articolo Ospedale di Torino, il rettore di UniTo contro la nomina del direttore: c’entra lo stop alla libera professione? proviene da Il Fatto Quotidiano.