Passo indietro della Federal Reserve nella difesa dell'ambiente. Lascia la coalizione delle banche centrali. "Fuori dal nostro mandato"

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La Federal Reserve statunitense, si ritira dalla coalizione delle banche centrali per il cambiamento climatico, lanciata nel 2017 per studiare i rischi del clima. “Pur apprezzando l’impegno” del Network of Central Banks and Supervisors for Greening the Financial System, “lo scopo del suo lavoro” è arrivato a coprire “una più ampia gamma di temi che sono fuori dal mandato” della Fed, si legge in una nota della banca americana.

Da tempo i Repubblicani sono critici con quella che ritengono un’eccessiva attenzione alle questioni climatiche da parte di autorità ed enti pubblici. E con Trump alla Casa Bianca questa linea è ovviamente destinata a rafforzarsi.

La retromarcia della Fed arriva dopo che le autorità di regolamentazione statunitensi si erano rifiutate di sostenere un piano che avrebbe rafforzato il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, in merito all’esame delle strategie per attenuare i rischi climatici attuate dagli istituti di credito. Anche la Federal Deposit Insurance (l’ente che assicura i depositi bancari statunitensi) sta pianificando di abbandonare dal Network for Greening the Financial System, organizzazione che si occupa di attenuare l’impatto della finanza sul clima.

Non che questa ed altre alleanze abbiano mai combinato un granché di concreto. Tuttavia si tratta dell’ennesimo segnale di un generalizzato disimpegno di istituzioni ed aziende in fatto di lotta ai cambiamenti climatici. Lo scorso 10 gennaio, il colosso della finanza Blackrock ha annunciato l’addio alla Net Zero Asset Managers Initiative (Nzam). Neppure più greenwashing, ora si è passati direttamente al greenkilling.

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