Regionali, altro flop dell'affluenza: in Emilia-Romagna cala di venti punti (ma non tocca il record negativo del 2014), in Umbria di 12
Oggi alle 01:03 PM
L'”incubo 2014” alla fine non si è materializzato, ma l’affluenza alle Regionali in Emilia-Romagna segna comunque un tonfo clamoroso. Alla consultazione vinta da Michele De Pascale, candidato governatore del centrosinistra, ha partecipato solo il 46,42% degli aventi diritto al voto, un dato inferiore di ben venti punti al 67,67% registrato nell’ultima tornata, quella del gennaio 2020, quando il dem Stefano Bonaccini fu riconfermato alla presidenza per il secondo mandato. Se però si torna alle Regionali ancora precedenti, quelle di dieci anni fa vinte per la prima volta da Bonaccini, la differenza è di un 10% in positivo: in quel caso infatti l’affluenza fu appena del 37%, la più bassa dal dopoguerra. Un’altalena di partecipazione causata dalla variazione del peso nazionale del voto: altissimo nel 2020, quando l’allora potentissimo leader leghista Matteo Salvini lanciò l’assalto alla regione rossa (contrastato dal movimento di piazza delle Sardine), molto meno rilevante nel 2014 e nel 2024.
In Umbria, l’altra Regione al voto il 17 e 18 novembre, l’affluenza ha invece superato il 50%, assestandosi al 52,30, comunque il calo di 12 punti rispetto alle ultime Regionali, vinte nel 2019 dal centrodestra con Donatella Tesei dopo le dimissioni della giunta Pd guidata da Catiuscia Marini, travolta da uno scandalo giudiziario. Nel 2015, alle Regionali vinte da Marini, l’affluenza complessiva era stata del 55,43%, poco più alta di quella registrata oggi. In entrambe le province la partecipazione al voto ha superato la metà degli aventi diritto: il dato è stato del 53,02% in provincia di Perugia (65,02 nel 2019) e del 50,16 in provincia di Terni (62,73). A Perugia città invece ha votato il 55,6% (66,35 nel 2019), a Terni il 46,72 (era il 61,68). Una curiosità: l’affluenza alle urne è stata praticamente identica a Montefalco e ad Assisi, le due città nel Perugino dove vivono rispettivamente Tesei e la candidata del centrosinistra Stefania Proietti: nella prima ha votato il 56,31%, nella seconda il 56,72.
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