
Ricchi americani spaventati da Trump, è corsa ad aprire conti in Svizzera

Ieri alle 11:52 AM
Gli statunitensi più facoltosi stanno predisponendo piani per trasferire le loro ricchezze, o parte di esse, in Svizzera, spinti dai timori per le scelte politiche ed economiche di Trump e dal clima di incertezza che stanno provocando. Lo segnala il quotidiano inglese Financial Times citando le testimonianze di diversi operatori bancari elvetici. Affermano di stare osservando un forte aumento dei clienti che desiderano aprire conti bancari e/o di investimento con sede in Svizzera, in particolare quelli conformi alle norme fiscali statunitensi.
Josh Matthews, co-fondatore di Maseco, che fornisce servizi di gestione patrimoniale per gli americani all’estero, ha detto al FT che l’ultima volta che aveva visto questo tipo di interesse era stato durante la crisi finanziaria del 2008. Ora, ha aggiunto, sta accadendo lo stesso a causa “dell’incertezza generata dalla presidenza Trump”. Pure la banca privata ginevrina Pictet ha confermato di aver registrato un “aumento significativo” della domanda da parte di clienti statunitensi nuovi ed esistenti presso la sua filiale Pictet North America Advisors.
Gli americani non possono semplicemente aprire un conto bancario svizzero a causa di normative severe come il Foreign Account Tax Compliance Act (Fatca), che obbliga le banche straniere a segnalare i titolari di conti statunitensi all‘Internal Revenue Service. Ma se un gestore patrimoniale o patrimoniale svizzero è registrato presso la SEC (l’equivalente della nostra Consob, ndr) negli Stati Uniti, può aiutare i clienti ad aprire conti e a gestire il denaro. Pictet è uno dei più grandi operatori svizzeri con una divisione registrata presso la SEC. Molti clienti, spiegano i banchieri, cercano di diversificare i propri investimenti, allontanandosi dal dollaro statunitense, aprendo conti in Svizzera.
Dal 2008, ricorda il Financial Times, le autorità statunitensi hanno preso provvedimenti severi nei confronti di decine di banche svizzere che avevano aiutato i cittadini americani a evadere il pagamento delle tasse sfruttando le norme sul segreto bancario elvetiche. Ma nel 2013 le banche svizzere si sono adattate alle norme fiscali statunitensi aumentando la trasparenza, rispettando il Fatca e condividendo le informazioni sui titolari di conti statunitensi per evitare sanzioni legali.
Nei mesi scorsi non sono passati inosservati gli ingenti disinvestimenti del leggendario e ricchissimo finanziere statunitense Warren Buffett, arrivato ad accumulare una liquidità di quasi 340 miliardi di dollari. I primi investimenti fatti con il denaro accumulato sono stati fatti in gruppi giapponesi come Mitsubishi o Sumitomo.
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