Si apre il Valsusa Filmfest 2025 su pace, memoria, ambiente. Un evento a cui sono molto legato

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Si apre, il 28 marzo, la 29ma edizione del Valsusa Filmfest: i temi della pace e della guerra, quanto mai attuali, animeranno gli oltre due mesi di programma nei paesi e nelle borgate (chiusura il 5 giugno), come quelli della memoria storica, della montagna, dell'ambiente e dell'inclusione sociale. Sono argomenti, si sa, vissuti anche direttamente sulla pelle di questa comunità, spesso combattiva e identitaria, perché la Valle di Susa non è soltanto la “strada di Francia”, è di per sé quasi heimat, una piccola patria, una casa. Lo è anche per me, stante che il ramo paterno ha radici a Sant’Antonino e a Villarfocchiardo: dunque ci sono emotivamente ancora molto legato.

L’ho frequentata molto nella mia infanzia – la millenaria Sacra di San Michele che vedevo da bambino è una specie di stella polare a Est, così come il Monviso e la Basilica di Superga a Ovest – nei boschi di Bardonecchia da bambino ho passato infinite estati, finché il destino mi ha portato a scrivere il romanzo medievale “La via dei lupi”, ambientato a Bardonecchia e di là dal confine, in Savoia e nel Brianzonese.

Last but not least, ero presente – unico giornalista – dentro al presidio No tav la notte “sbagliata” e violenta di Venaus, il 6 dicembre 2005.

Ero con un caro amico valsusino, Gianni Ascheri, uomo di grande profondità umana e politica, così come la moglie, Maria Cristina Ferro, autrice di un bel libro su un prozio, Andrea Ascheri (giovane contadino di Torre Mondovì), che racconta la prigionia nei lager tedeschi. (Una povera cosa inutile, Youcanprint).

Il Valsusa Filmfest è dunque un festival cinematografico e culturale che coinvolge scuole, associazioni, amministrazioni locali e cittadini con opere cinematografiche e spettacoli teatrali, concerti, presentazioni di libri e incontri.

Il programma prevede 28 eventi in 10 comuni della Valle – Condove, Almese, Avigliana, Bardonecchia, Bussoleno, Chianocco, Oulx, San Giorio di Susa, Susa, Villar Dora – e due eventi a Torino, il 25 aprile al Museo Diffuso della Resistenza e il 17 maggio al Salone Internazionale del Libro, con il coinvolgimento di quattro Istituti scolastici e una rete di oltre 30 associazioni e realtà del territorio.

Dedica d’eccezione a Mercedes Sosa (1935-2009), cantante e attivista argentina che diede voce, con la sua arte, alle lotte per i diritti umani. Il Festival trae ispirazione dal suo celebre brano "Sólo le pido a Dios", che si appella alla pace e rifiuta la guerra: "Chiedo solo a Dio che la guerra non mi lasci indifferente, è un mostro grande e calpesta forte tutta la povera innocenza della gente". A Mercedes Sosa sarà dedicata una serata speciale, un incontro-concerto con Simona Molinari ed Enrico Deregibus, il 10 maggio al Teatro Fassino di Avigliana.

Tra gli altri appuntamenti, l’esordio del 28 marzo al Cinema Comunale di Condove con il docufilm La Valanga Azzurra di Giovanni Veronesi, dedicato all'epopea della leggendaria squadra di sci alpino degli anni Settanta. Sarà presente Piero Gros, protagonista di quella straordinaria stagione sportiva.

Quanto al concorso cinematografico, cuore storico di un Festival che da quasi tre decenni continua a essere laboratorio culturale diffuso e occasione per costruire comunità attraverso l'arte, la cultura e la memoria, le proiezioni delle opere finaliste si svolgeranno tra il 9 aprile e il 24 maggio.

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