Stipendi d'oro ai familiari e commesse alle sue società, ma l'azienda era in liquidazione: 3 indagati a Napoli

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Quando un'azienda decotta va in liquidazione, il liquidatore dovrebbe accompagnarla verso la chiusura senza fare ulteriori danni. Ma il liquidatore di Megasolare Sa srl, azienda di pannelli fotovoltaici e produzione di energia, aveva continuato a operare sul mercato, a stipulare contratti e offrire consulenze, ad assumere dipendenti, per lo più ingegneri, architetti e operai specializzati nella manutenzione di impianti elettrici. E anche ad assumere moglie e figlia con sontuosi stipendi, nell'ordine di 12.300 e 5.700 euro mensili, con bonus di ingresso di 50mila e 30mila euro. Fino a far maturare un passivo, nel 2022, di quasi 11 milioni di euro.

Erano assunzioni a tempo indeterminato, altro che azienda da chiudere, si legge nelle 28 pagine dell'ordinanza con la quale il Gip di Napoli Ivana Salvatore ha disposto il sequestro di beni e quote societarie per circa 2,3 milioni di euro. Tra questi ci sono quattro immobili di pregio a Napoli, Massa Lubrense e Crotone. Accolte così le tesi dei pm della sezione criminalità economica della Procura guidata da Nicola Gratteri, nell'ambito di un'inchiesta che ipotizza reati di bancarotta fraudolenta per distrazione, reimpiego di beni di provenienza illecita, riciclaggio e autoriciclaggio.

Le indagini del nucleo Pef della Finanza, agli ordini del colonnello Paolo Consiglio e con il coordinamento del procuratore aggiunto Alessandro Milita, hanno scoperchiato i dettagli di una gestione fallimentare e familistica di un'azienda progressivamente svuotata con prelievi personali e assegni, pagamenti e bonifici verso società riconducibili al liquidatore e alla sua famiglia. Due gli indagati, il liquidatore Luigi V. e la figlia V.: una terza indagata, Maddalena P., moglie del liquidatore, è scomparsa durante le indagini.

Tra i movimenti 'sospetti' rilevati dai finanzieri, un bonifico da 36.670,00 euro che la figlia del liquidatore aveva ricevuto dalla Megasolare con causale "retribuzione novembre dicembre 13ma dicembre". Uno stipendio "da ritenersi ingiustificato nell'ammontare, attesa la retribuzione media mensile percepita di circa euro 3.400,00", si legge nell'ordinanza. Soldi usati come parte dell'acquisto della casa in cui vive col marito. Con un altro mega stipendio da 12.090,00 euro la signora aveva comprato un Rolex Jubilee.

Solo alcuni esempi di un modus operandi diffuso, secondo pm e Gip. Il liquidatore, infatti, avrebbe stipulato contratti di manutenzione con una società di cui era socio insieme alla moglie, anche se poi i lavori erano stati affidati a terzi, poi avrebbe sostenuto il pagamento di interventi di ripristino per presunti furti mai effettivamente denunciati e infine avrebbe disposto bonifici a favore del proprio nucleo familiare per oltre 2 milioni di euro, utilizzando causali fittizie.

I sequestri delle scorse ore sono il secondo step di un’indagine che già nell'ottobre 2023 aveva colpito Megasolare con un primo decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di circa 4,2 milioni di euro: il profitto del reato del reato di bancarotta fraudolenta.

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