Tunisia,110 persone su due barche: una si capovolge, l'altra cola a picco. 27 morti
01/02/2025 07:29 AM
Dopo il naufragio di Capodanno al largo di Lampedusa, dove 20 persone sono attualmente disperse e solo in 7 si sono salvati, un’altra tragedia avviene nelle acque del Mediterraneo. In questo caso, al largo delle coste della Tunisia: le autorità hanno recuperato davanti a Kerkennah i corpi di 27 migranti di diverse nazionalità che volevano raggiungere le coste italiane, e ne hanno tratti in salvo 83. Tra le vittime ci sono donne e bambini. Erano in tutto 110 persone, a bordo di due imbarcazioni: “una si è capovolta, l'altra è colata a picco”, ha dichiarato il direttore regionale della Protezione civile di Sfax, Zied Sdiri. “L’intervento di soccorso di unità della Guardia nazionale e della Protezionecivile è avvenuto a tre miglia nautiche al largo delle isole Kerkennah“, ha poi precisato, aggiungendo che 5 delle persone soccorse sono state portate all'ospedale regionale Slim Hadri.
Tra i sopravvissuti un bimbo di 8 anni. Sua madre dispersa – Il naufragio di oggi arriva a meno di due giorni di distanza da quanto accaduto vicino a Lampedusa, dove 7 migranti, fra cui un bambino di 8 anni, sono stati recuperati dalla motovedetta V1104 della guardia di finanza. Venti persone, fra cui 5 donne e 3 bambini, sono invece tuttora disperse. I sopravvissuti, portati all'hotspot di contrada Imbriacola, erano provati, ma in buone condizioni. Sono due uomini della Siria, un bambino siriano di 8 anni, due sudanesi e due egiziani. Il piccolo viaggiava con la mamma che, al momento, risulta dispersa. A salvarlo, tenendolo stretto quando il barchino è naufragato, è stato un parente. Il bimbo si era imbarcato insieme alla madre dalla Libia per raggiungere la Sicilia e cercare d'arrivare poi in Germania. Era questa la loro destinazione finale perché in quel paese vive il papà del bimbo di 8 anni che ha visto scomparire fra le onde la mamma.
A ricostruire la tragedia familiare, subito dopo l'arrivo nell'hotspot di Lampedusa, è stato il parente che l’ha salvato mentre il barchino colava a picco. Da Lampedusa, grazie alla Croce Rossa e ai poliziotti presenti nella struttura, il piccino ha potuto mettersi in contatto con il papà: fra i due – hanno riferito alcuni testimoni – c’è stata una videochiamata toccante. Sempre il 31 dicembre, un altro naufragio di migranti si era verificato oggi al largo della Tunisia. Due tunisini, un bambino di cinque anni e un adulto, erano morti e altri 17 sono tratti in salvo. La Guardia nazionale tunisina ha arrestato quattro persone, sospettate di essere coinvolte nel trasporto di migranti e nell'organizzazione di traversate clandestine.
Il Mediterraneo e i morti nel 2024 – Nel 2024 sono stati 2.200 i morti e dispersi nel Mediterraneo, e tra loro, spiega Unicef “ci sono centinaia di bambine, bambini e adolescenti”. “Una persona ogni cinque di tutte quelle che migrano attraverso il Mediterraneo sono minorenni. La maggior parte di loro fugge da conflitti violenti e dalla povertà”, ha dichiarato Regina De Dominicis, direttrice dell'Ufficio regionale dell'Unicef per l'Europa e l’Asia centrale e Coordinatrice speciale per la risposta ai rifugiati e ai migranti in Europa, che a nome dell’agenzia Onu chiede ai governi di utilizzare il Patto sulla migrazione e l'asilo per dare priorità alla salvaguardia di bambine e bambini. “Ciò include la garanzia di percorsi sicuri e legali per la protezione e il ricongiungimento familiare, nonché operazioni coordinate di ricerca e salvataggio, sbarchi sicuri, accoglienza su base comunitaria e accesso ai servizi di asilo”.
(immagine d’archivio)
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