
Carcasse di maiali e ratti negli allevamenti intensivi del politico olandese: l'inchiesta di Food for Profit

03/27/2025 05:56 AM
Carcasse di maialiabbandonate all'aperto, animali che si attaccano tra loro, ma anche ratti e pessime condizioni igieniche. Tutto questo non avviene nelle strutture di proprietà di un allevatore qualsiasi, ma in due allevamenti olandesi dell'allevatore e politico Henk Meerdink, fondatore del partito HMV (Henk Meerdink Volksvertegenwoordiging) e alleato con il BBB (BoerBurgerBeweging), il primo partito europeo della lobby degli allevamenti. Lo ha scoperto in team investigativo di Food for Profit, in collaborazione con l'organizzazione Animal Rising NL, che pubblicano una nuova inchiesta su due allevamenti intensivi di maiali nei Paesi Bassi. "Si tratta di una nazione rinomata per gli standard stringenti per gli allevamenti. Le nostre immagini dimostrano invece che la realtà è molto diversa" commenta la giornalista Giulia Innocenzi.
Insieme alla sua famiglia, Henk Meerdink gestisce diversi stabilimenti di suini e bovini, ma da anni è anche in politica. È stato eletto come consigliere nella città di Aalten. Una vittoria resa possibile proprio grazie all'alleanza con il BBB. Il partito, che fa parte della coalizione di governo ed è fondato dalla lobby dell'agribusiness. "Negli allevamenti, i maiali sono stipati in condizioni terribili. Le immagini – denuncia Food For Profit – mostrano carcasse di animali lasciate all'aperto, accessibili ad altri animali selvatici, ma anche nei corridoi e nei recinti. Ci sono poi ragnatele, ratti ovunque, carcasse di topi abbandonate". Gli animali, che vivono in box sporchi e pieni di escrementi, presentano ernie ombelicali, ascessi agli occhi o infezioni. A causa dello stress, i maiali si attaccano tra loro e i maiali malati sono lasciati nello stesso recinto con quelli sani. Per vedere cosa succede ogni giorno, è stata inserita anche una camera nascosta. Le riprese mostrano scene di violenza che difficilmente possono essere giustificate. Maiali incapaci di muoversi vengono colpiti con pungoli elettrici, e gli animali vengono spinti e trascinati senza alcuna cura.
Uno dei due allevamenti, inoltre, ha una certificazione Beter Leven (che nei Paesi Bassi indica standard di particolare qualità nell'allevamento). Ma l'Olanda è uno dei Paesi con i più alti livelli di inquinamento da azoto in Europa, causato in gran parte proprio dagli allevamenti intensivi. La principale fonte di azoto è l'ammoniaca rilasciata dalle deiezioni animali che contamina suolo, acqua e mette a rischio la biodiversità. Pochi giorni fa Greenpeace ha vinto una causa storica: i giudici hanno imposto al governo di ridurre drasticamente le emissioni, tagliando di un terzo gli animali allevati entro il 2030.
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