Ecco il 'patto' dell'Eurogate: 15mila euro all'autore della lettera pro-Huawei e 1.500 ai firmatari

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Era Lucia Luciana Simeone, l’assistente del capodelegazione di Froza Italia all’Europarlamento, Fulvio Martusciello, a redistribuire la mazzetta da 46mila euro pagata, secondo quanto sostiene la procura federale belga, dai lobbisti di Huawei agli europarlamentari firmatari della lettera contro le restrizioni in tema di 5G al centro delle indagini che hanno di nuovo terremotato i palazzi di Bruxelles. Elementi “gravi e sufficienti”, secondo chi indaga, a legittimare gli arresti e le perquisizioni svolte dal 13 marzo scorso e a svelare quello che viene definito il “patto” tra i rappresentanti del colosso cinese della tecnologia e i membri della Plenaria.

L’accordo, secondo quanto trapela dalla Procura, era chiaro: 15mila euro di compenso all’autore delle lettere inviate ai vertici della Commissione europea, nel caso reso noto si tratta del primo firmatario, Fulvio Martusciello, seppur su pressione del lobbista portoghese e suo ex assistente Nuno Wahnon Martins, e 1.500 euro ai restanti sette europarlamentari cofirmatari. Non è ancora ben chiaro quante siano le missive inviate in totale, anche se da quanto si apprende sono due le lettere spedite a Palazzo Berlaymont.

In un’intercettazione durante un colloquio in auto con un collega belga, datata settembre 2024, il capo dell’ufficio di Huawei a Bruxelles, Valerio Otatti, potrebbe aver aperto un’altra pista utile agli investigatori. “Noi spesso oltrepassiamo il limite. Paghiamo per gli emendamenti”, aveva confessato. E cercando tra risoluzioni, proposte e lavori delle varie commissioni parlamentari, Ilfattoquotidiano.it è riuscito a individuare un voto in particolare: quello sul Rapporto sulle politiche di concorrenza 2020 in commissione Problemi Economici e Monetari (ECON). In quell’occasione, proprio Martusciello, relatore ombra della bozza in esame al Parlamento Ue, ha presentato cinque emendamenti a sua firma che, direttamente o indirettamente, favorivano Huawei nella corsa al 5G europeo.

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